Home Cronaca Caporalato e occupazione di manodopera clandestina: un problema anche per l’Appennino

Caporalato e occupazione di manodopera clandestina: un problema anche per l’Appennino

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L’attività di controllo del nostro territorio vede impegnati con costanza i militi dell’Arma. 20 carabinieri hanno passato al setaccio vari esercizi pubblici nelle aree di maggior interesse produttivo e turistico, non trascurando cascine abbandonate e zone scarsamente abitate

Gli uomini del capitano Amoroso, comandante della compagnia di Castelnovo, hanno tratto in arresto a Carpineti il cittadino nigeriano O.V., trentottenne, perché colpito dall’ordine del questore di Reggio Emilia di lasciare il territorio perché non in regola con le norme di soggiorno.
A Collagna sono stati deferiti alla competente autorità giudiziaria altri tre cittadini stranieri, due ucraini e un moldavo: P.K., ventiseienne, e P.O., trentenne, perché, clandestini, sono stati colti a svolgere attività lavorativa in una nota struttura turistica privi di autorizzazioni sanitarie. E’ stato denunciato anche il loro datore di lavoro, F.A., nativo della provincia di Lucca, perché resosi responsabile di favoreggiamento di immigrazione clandestina, sfruttamento della relativa manodopera e per aver condotto l’attività in violazione dei requisiti minimi sanitari. In Castelnovo ne’ Monti l’attività di controllo ha permesso di deferire all’autorità un cittadino polacco venticinquenne perché colto alla guida del proprio autoveicolo in stato di ebbrezza. A Castellarano, ancora, è stato deferito un altro imprenditore, l’italiano M.C., trentaquattrenne, anch’esso resosi responsabile dell’impiego e sfruttamento di manodopera clandestina.

Troppe appaiono le circostanze e le similitudini in questi fatti per parlare di vicende sporadiche. Le indagini, avvolte dal massimo riserbo, sono ancora in corso. Gli elementi raccolti, fonte di continua analisi, hanno permesso di iniziare l’apertura delle “scatole cinesi”.

Il problema si mostra soprattutto, come si vede, in ambito repressivo. Ma è evidente che un fenomeno di tale impatto, riguardante un campo cruciale come quello delle garanzie nel mondo del lavoro, deve interessare anche ed in primo luogo le autorità politiche e non solo.