La percezione sociale del fenomeno "droga" è un tema particolarmente rilevante e il ruolo che gioca la stampa nella costruzione di stereotipi, nella conferma dei luoghi comuni o nella capacità di far emergere dati per un giudizio razionale, è addirittura scontato.
Le difficoltà contro cui spesso ci si scontra sono il clima di crociata che viene imposto da chi ha interesse ad alimentare la propaganda contro la ragione e le semplificazioni derivanti da atteggiamenti di questo tipo. I messaggi che sono così veicolati spesso non facilitano la comprensione di fenomeni nuovi relativi ai consumi e producono campagne mediatiche inutili e dannose.
Per cercare conferme e smentite a tutto ciò, è stata promossa una ricerca il cui obiettivo era indagare in modo approfondito come il tema droga fosse descritto e trattato sulle pagine della stampa quotidiana dell’Emilia-Romagna.
Un’equipe coordinata dal prof. Piero Ignazi dell’Università di Bologna ha quindi passato in rassegna la cronaca e censito tutti gli articoli, apparsi sulle testate della regione o sulle edizioni locali di quotidiani nazionali (La Repubblica, Il Resto del Carlino, L’Unità), che contenessero un riferimento al termine droga o equivalenti oppure indicazioni di sostanze specifiche. Il periodo preso in considerazione è quello compreso fra il 1° gennaio e il 1° settembre del 2004.
Per ciascun articolo sono state catalogate dimensioni, titolazione, terminologia adottata (ad es. uso di metafore come neve, polvere bianca, fumo, ecc…), consistenza tra argomento dell’articolo e titolazione, follow-up (cioè il seguito dato alla prima notizia), precisione terminologica e associazione con altri temi. Sono state poi analizzate le relazioni reciproche fra questi elementi e le relazioni fra quest’ultime e il quotidiano specifico. Infine è stata messa a fuoco anche la trattazione degli aspetti normativi, legislativi e sanitari relativi alla droga.
Due risultati emergono come particolarmente interessanti in questo studio.
In primo luogo, i giornali parlano di droga con notevole precisione terminologica e accuratezza: è presente la netta distinzione fra droghe “leggere” e “pesanti” (sono soprattutto quest’ultime a riempire le cronache) e le indebite commistioni e confusioni fra gruppi di sostanze sono relativamente poche (tab.1)
In questo senso gli autori suggeriscono come questo tipo di rappresentazione sociale emergente dovrebbe far riflettere coloro che si “armano” di slogan antiscientifici del tipo “La droga è una, e uccide”.
In secondo luogo si riscontra come il tema-droga sia rappresentato dalla stampa soprattutto come un fenomeno criminale, prima ancora che sociale (tab.2). Quando esso entra nelle pagine dei giornali è perchè intervengono le forze dell'ordine in occasione di spaccio (l’associazione più frequente) e traffico, spesso in connessione con la criminalità organizzata. Appare sconfortante constatare la scarsa attenzione rivolta all’aspetto sociale del problema droga. Il punto di vista della domanda, cioè quello del tossicodipendente, ha un ruolo molto limitato e lo stesso vale per le politiche di riduzione del danno, le scelte di intervento sociale e l’attività dei Ser.T e del Privato Sociale, nonostante la rete dei servizi e delle comunità dell’Emilia-Romagna sia avanzata e assai articolata.
In sostanza, le cattive notizie (la cronaca nera) prevalgono, mentre quelle buone sono trascurate: così facendo, si corre il rischio che i pregiudizi e i luoghi comune si diffondano a dismisura.
Per maggiori informazioni: Ignazi Piero (a cura di), “L'immagine delle droghe nella stampa della Regione Emilia Romagna”, Edizioni Forum Droghe, 2005, Roma. Il rapporto è reperibile presso il Centro di Documentazione dell’AUSL di Reggio Emilia (tel. 0522/335557).