Per quei progetti, tra i diciassette in previsione, che si configurano come il 2° stralcio, dobbiamo verosimilmente ritenere che i relativi costi, e loro suddivisione, siano gli stessi già stimati nella previsione pluriennale dello scorso anno - anche se ne andrebbe conosciuto il grado di riuscita (indicatori al riguardo certamente non mancano) per vedere se nel frattempo si fosse reso opportuno o necessario un qualche aggiustamento nella allocazione delle risorse - ma ve ne sono altri non presenti nell’esercizio 2005 per i quali non abbiamo dunque alcun dato economico, particolare affatto irrilevante anche se oggi, a quanto sembra, dovremmo individuare soltanto le priorità (ma su questo aspetto ritorneremo più avanti).
Ve ne sono poi alcuni che, stando al loro titolo, sembrano essere in stretta continuità con quelli del 2005, ancorché gli obiettivi delineati non siano esattamente sovrapponibili con gli antecedenti, e questo autorizza a pensare che possa essere anche intervenuta una qualche variazione sul piano economico/finanziario, così da accomunarli in una certa misura alla seconda categoria.
Ciò detto, anche la proposta 2006 pare ripercorrere l’impronta data dalla Giunta a quella 2005, rispetto alla quale avevamo allora espresso le nostre critiche e perplessità, ritenendola troppo sbilanciata sulla parte pubblica, mentre avremmo preferito - in coerenza con quanto avevamo già ribadito nella fase iniziale, quella dell’intesa istituzionale - che il capitale pubblico andasse soprattutto indirizzato a mobilitare risorse dal versante privato e a sostenere le iniziative dei settori produttivi dell’intero nostro territorio (che a loro volta possono indurre ulteriori opportunità occupazionali) tenendo ovviamente conto delle vocazioni e compatibilità ambientali.
All’interno della proposta 2006 ritroviamo progetti che vanno in tale direzione, e che trovano pertanto la nostra condivisione ma, come dicevamo in premessa, ne andrebbe valutato l’andamento 2005, per vedere se e come possono essere perfezionati.
Non a caso nella scheda “Fondo sostegno alle imprese” leggiamo: L’azione di sostegno alle imprese 2006 deve essere definita a seguito di una riflessione approfondita sugli interventi attivati lo scorso anno, visto il rallentamento dell’utilizzo dei fondi attualmente disponibili. Insieme al Tavolo delle Imprese vanno individuate azioni efficaci e incentivanti…
E’ normale che si debba sentire i diretti interessati, o quantomeno i loro portavoce, per capire questo fatto e le sue motivazioni, ma noi riteniamo che la consultazione andrebbe estesa a tutte le azioni intraprese nel 2005, per farne intanto un primo bilancio da cui partire nella impostazione delle iniziative 2006.
A questo riguardo, andrebbero ascoltate contestualmente, in sede istituzionale e anche con la nostra presenza, tutte le rappresentanze sociali (agricoltura, commercio, imprese, componente sindacale… , se si vuole avere il polso complessivo della situazione, cioè del nostro “sistema montagna”, e formarsi così un’idea più aggiornata e precisa di cosa ci si aspetta dall’Accordo Quadro 2006, e ricavarne utili indicazioni per le connesse priorità.
Per fare un esempio pratico, laddove si parla di “Sportello associato delle attività produttive”, bisognerebbe capire se chi fino ad oggi si è avvalso a vario titolo dello Sportello Unico sia rimasto pienamente soddisfatto, ovvero e tale strumento possa/debba essere oggetto di migliorie.
La voce degli utenti è infatti uno dei naturali elementi per far buon tesoro dell’esperienza maturata e per agganciarla alla realtà operativa (ed anche per evitare che ci si autoreferenzi) ed è per questo che ci permettiamo di insistere sulla loro preliminare consultazione (a meno che non sia già avvenuta, senza che noi ne fossimo al corrente).
Restando nell’ambito dei progetti già presenti nella proposta 2005, permangono le nostre riserve già manifestate per più d’uno degli stessi, e anche tra quelli di nuova introduzione ve n’è qualcuno che non ci convince, stando almeno alle scarne notizie che troviamo sulla scheda, e senza conoscerne i costi, mentre ci sembra in sé interessante il progetto “Energie rinnovabili”. Ma anche qui gli elementi a disposizione sono troppo sintetici per trarne un giudizio compiuto, e non si capisce se arrivi a comprendere un progetto sull’intera filiera del legno.
Il tema delle “Strutture telematiche” è sicuramente attuale, ed era già tratteggiato nel documento 2005. Oggi la relativa scheda è molto essenziale e ci aspettiamo che nel prosieguo venga completata e dettagliata, per capire come il progetto si svilupperà.
Andando a concludere, è vero che al momento siamo chiamati ad esprimerci soltanto sulle priorità (e dobbiamo supporre che sia questa la spiegazione di schede molto concise e schematiche) ma è altrettanto vero che - soprattutto se l’entità del fondo regionale dovesse rimanere limitata, e comunque al di sotto delle attese - potrebbe rendersi opportuno, per non dire indispensabile, concentrare le risorse su determinate azioni, meritevoli di maggiore priorità, e stabilire quindi delle precedenze nelle destinazione dei fondi e nella selezione degli interventi (anche tra quelli già individuati).
E una tale opzione sarebbe sicuramente aiutata dal poter disporre di un quadro complessivo dei finanziamenti pubblici usufruibili dal nostro comprensorio nel corso del 2006/2007, quadro che andrebbe predisposto a cura di codesti uffici catalogando i finanziamenti anche in base alla loro eventuale rispettiva destinabilità (ove trattasi di risorse vincolate).
Una siffatta panoramica ci permetterebbe di fare riflessioni comuni e collegiali con le menzionate parti sociali, da cui trarre gli spunti per orientare le decisioni anche in ordine all’Accordo Quadro, che risponderebbero in questo modo ad una logica più complessiva, ben individuata e percepibile.
Si realizzerebbe altresì una concertazione di più larga scala, che si pone per così dire in presa diretta con le scelte riguardanti l’insieme delle prospettive che si vorrebbero dare al nostro territorio, cercando di intravederne gli effetti pratici sul piano socio-economico, e anche l’influenza sul modello di vita della nostra comunità. Ci pare un risultato non da poco se potessimo arrivarvi...
(I consiglieri di minoranza Marino Friggeri, Paolo Bolognesi, Riccardo Bigoi, Giuseppe Moncignoli, Marcello Malagoli)