Nella sua ultima seduta il Consiglio della Comunità Montana ha approvato il Piano Intercomunale di Protezione Civile che interessa tutto il territorio dei tredici comuni montani.
Si tratta del risultato di un lavoro durato alcuni mesi che era iniziato con il conferimento, da parte dei comuni, alla Comunità Montana della delega alla gestione associata dei compiti di protezione civile.
Il Piano si compone dei singoli piani comunali, che i comuni hanno già approvato, e del Piano che definisce i compiti specifici della Comunità Montana.
Costituiscono il Piano una serie di allegati: la carta del modello di intervento, la carta della criticità idrogeologica, la carta degli incendi boschivi, la carta delle aree suscettibili di amplificazione sismica e di instabilità da terremoto, l’ubicazione e la composizione dei Centri Operativi Comunali (C.O.C.) e del Centro Operativo Misto (C.O.M.), l’elenco telefonico di emergenza, le strutture ed aree di emergenza e il sistema di censimento di mezzi e attrezzature.
Nel documento sono poi definite le attività che la Comunità Montana dovrà svolgere nella fase ordinaria quali: l’approntamento del C.O.M., che è già attivo nella sede della Comunità stessa con le attrezzature previste, e la collaborazione coi comuni sede di C.O.C. e di C.O.M., l’aggiornamento periodico dei Piani comunali e intercomunale, le campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione, la promozione di attività di formazione per gli operatori, la creazione di una rete di relazioni con il volontariato anche attraverso la stipula di convenzioni, l’organizzazione di esercitazioni intercomunali .
Inoltre sono previste le modalità operative in caso di emergenza con riferimento specifico alle diverse tipologie di rischio: idraulico/idrogeologico, sismico, incendi boschivi.
Già nella fase di redazione dei Piani la Comunità Montana si è rapportata con gli enti sovraordinati, con i comuni, con le associazioni del volontariato di protezione civile e, prima dell’approvazione, ha presentato ufficialmente il Piano agli Enti competenti e titolati a svolgere funzioni in materia (Prefettura, Provincia, Regione, Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco, Carabinieri e forze dell’ordine, Consorzi di Bonifica, Arpa e 118) ai quali è stata chiesta la disponibilità a collaborare per diffondere sul territorio e tra la popolazione la conoscenza e la consapevolezza dell’importanza di un sistema organizzato di protezione civile.
Con l’approvazione del Piano si apre dunque la fase operativa, che vedrà la Comunità Montana impegnata nella concretizzazione delle attività previste nello stesso al fine di costruire un sistema che sia in grado di dare maggiore sicurezza ai 45.000 abitanti della nostra montagna in caso di eventi calamitosi.