E' stato presentato questa mattina l'ultimo numero dell'Annuario della scuola reggiana, l'importante pubblicazione curata dal professor Luciano Bonacini per la Provincia e il Centro Servizi amministrativi (ex Provveditorato agli studi) che contiene tutti i dati e le statistiche delle scuole reggiane di ogni ordine e grado.
"L'Annuario ci consente una lettura quantitativa, ma anche qualitativa, del variegato universo scolastico reggiano, che dai nidi all'università, passando per i corsi di alfabetizzazione per adulti, coinvolge ben 76.124 reggiani, pari a oltre il 14% della popolazione, un dato certamente significativo e non comune nel panorama nazionale", ha sottolineato l'assessore provinciale all'istruzione Gianluca Chierici.
"Proprio perché è un mondo così complesso, la scuola ha bisogno di grande attenzione, ma anche di serenità e tranquillità, cosa che purtroppo non sempre avviene", ha aggiunto Chierici, riferendosi ad esempio alla recentissima circolare con la quale il ministero, dopo la chiusura delle iscrizioni alle superiori, ha autorizzato l'avvio delle sperimentazioni già dal prossimo settembre, nonostante l'accordo Stato-Regioni avesse deciso di effettuarle solo dal 2007. "So che tanti collegi docenti hanno già scelto la linea della continuità - ha detto al proposito Chierici - e mi auguro che, in provincia, tutte le scuole decidano di non anticipare l'avvio delle sperimentazioni, dopo che ragazzi e famiglie hanno già effettuato le iscrizioni basandosi sui corsi tradizionali".
I dati dell'Annuario sono quindi stati illustrati dal professor Luciano Bonacini, curatore della pubblicazione. Quattro, a suo avviso, i fenomeni che caratterizzano la scuola reggiana: la forte espansione (nelle sole statali in dieci anni si è passati da 40.000 a quasi 52.000 studenti, un incremento non solo dovuto agli stranieri, che sono complessivamente poco più di 6.000); il calo degli istituti tecnici (i cui studenti rappresentano il 35% rispetto al precedente 42%) e il contestuale aumento della popolazione scolastica dei licei (solo in città ci sono tre istituti raggiungono da almeno 1.200 iscritti l'uno), a conferma anche di come si tenda a rinviare il più possibile una scelta definitiva visti gli attuali scarsi sbocchi occupazionali; l'alto numero di studenti stranieri, il più elevato in regione (poco più di 6.000, pari al 12%, contro i 1.000, pari al 2%, di dieci anni fa nelle scuole statali dalle elementari alle superiori); l'aumento dell'insuccesso scolastico, con il 18% (contro il 16% dell'anno prima) di studenti del biennio superiore che vengono respinti, in gran parte stranieri.
L'ispettore del Centro Servizi amministrativi di Reggio Emilia Luciano Rondanini si è infine soffermato su altri due aspetti evidenziati dall'Annuario: la più alta percentuale nazionale di studenti disabili (il 2,3% alle superiori) a conferma di un sistema scolastico che grazie anche allo sforzo degli enti locali riesce a garantire opportunità a tutti, e il significativo numero (484 in tre anni) di iscrizioni anticipate alla prima elementare, una scelta effettuata soprattutto da famiglie straniere o di origine meridionale.
L'Annuario della Scuola reggiana in sintesi
La pubblicazione, che si apre con un commento di Gianluca Chierici, assessore all'Istruzione della Provincia di Reggio Emilia, e Vincenzo Aiello, dirigente del Centro Servizi Amministrativi di Reggio Emilia, è il frutto di una consolidata collaborazione tra Provincia e Centro Servizi Amministrativi ed offre anche quest'anno un esauriente quadro informativo della realtà scolastica reggiana in una fase di costante evoluzione. I dati raccolti dal professor Luciano Bonacini, curatore dell'Annuario, registrano infatti una crescita complessiva della popolazione scolastica di 2.262 alunni (51.717 contro i 49.455 dell'anno scolastico 2004/05). L'aumento è del 3,2% nella scuola primaria (le "vecchie" elementari) dove si registra la crescita per l'undicesimo anno consecutivo, del 2,3% nelle scuole secondarie di I grado (le medie) e del 4,3% nelle scuole secondarie di II grado (le superiori), confermando in entrambi i casi l'inversione di tendenza che si registra ormai da anni, dopo un lungo periodo di saldo negativo.
Inoltre, la sezione dell'Annuario dedicata alla scuola dell'infanzia evidenzia che un numero crescente di bambini della nostra provincia (ben 13.787) possono usufruire di tale servizio al quale concorrono sia scuole pubbliche (statali o comunali) che quelle private: 3.616 (pari al 26,2%) frequentano le scuole dell'infanzia statali, 3.880 (pari al 28,1%) le scuole comunali dell'infanzia e 6.291 (pari al 45,6%) le scuole dell'infanzia autonome in gran parte aderenti alla federazione italiana scuole materne (FISM).
Per quanto riguarda la scuola secondaria di II grado i dati di tendenza evidenziano una leggera crescita degli iscritti all'area umanistica-liceale a scapito di quella tecnica: gli alunni frequentanti le prime classi delle scuole rientranti nell'area umanistica liceale sono il 32,1%, quelli dell'area tecnica il 35,2%, quelli dell'area professionale il 29,2% ed infine quelli dell'area artistica il 3,6%.
Dalle pagine dell'Annuario emergono chiaramente anche diversi aspetti peculiari del sistema scolastico reggiano. Tra questi, vi è certamente il forte aumento delle iscrizioni degli studenti stranieri in ogni ordine e grado di scuola, con un'ulteriore crescita delle aree geografiche di provenienza ed una presenza diffusa sul territorio: sono 7.016 gli alunni iscritti nella scuola statale (infanzia, primaria, secondaria di I e II grado) di origine straniera a cui vanno aggiunti gli studenti delle scuole non statali per un totale di 7.983 alunni. Questi numeri collocano Reggio Emilia tra le province dell'Emilia-Romagna con la maggiore presenza percentuale di alunni stranieri sul totale della popolazione studentesca, superando il 12,5%.
Anche la presenza dei disabili nelle scuole statali reggiane (infanzia, primaria, secondaria di I e II grado) si conferma rilevante (pari a 1.479 alunni) ed anche in questo caso a Reggio Emilia la percentuale risulta più alta della media regionale con un differenziale in ogni ordine di scuola.
Peraltro, oltre ad offrire un esauriente quadro informativo di tipo quantitativo, l'Annuario della scuola reggiana presenta elementi utili a configurare la ricchezza formativa della nostra provincia e la sua capacità di rispondere positivamente alla domanda sociale d'istruzione; diverse pagine della pubblicazione infatti sono dedicate agli esiti dell'indagine condotta dall'Università di Parma per conto della Provincia sugli sbocchi occupazionali dei qualificati/diplomati nel 2000 a tre anni dal conseguimento del titolo, che evidenziano la notevole efficacia occupazionale del sistema formativo locale, pur con differenze interne tra i diversi percorsi.
Un vasto capitolo della pubblicazione è inoltre dedicato ad un significativo programma di attività realizzato dalla Provincia, d'intesa tra gli istituti scolastici e gli enti di formazione professionale, per prevenire l'abbandono e l'insuccesso e, contemporaneamente, supportare le scelte degli studenti per il proseguimento degli studi nella scuola o negli altri canali formativi (della nuova formazione professionale di base o dell'apprendistato) previsti dai provvedimenti relativi all'obbligo formativo fino a 18 anni. In particolare, gli oltre 6.600 ragazzi coinvolti nelle attività di orientamento svolte da Polaris, dalle scuole secondarie di I grado a quelle di II grado, compresi gli stage estivi; i quasi 500 giovani coinvolti in altre attività integrate con la formazione professionale ed i 360 studenti che frequentano corsi di formazione superiore (post diploma o post laurea) sono indicatori significativi degli investimenti aggiuntivi sulla formazione dei giovani realizzati in provincia.