La Commissione regionale Grandi rischi ha effettuato per tutta la giornata di ieri, insieme all'assessore provinciale alla Protezione civile Luciano Gobbi, un nuovo sopralluogo sulla frana di Cà Lita di Baiso, una delle più grandi dell'Emilia-Romagna ed una delle più attive di tutta Europa con i suoi 3 chilometri di fronte franoso che muovono circa 50 milioni di metri cubi di materiale.
L'ispezione si è resa necessaria per verificare gli effetti provocati dalle intense precipitazioni piovose e nevose dei mesi di novembre e dicembre che hanno contribuito a riattivare, in alcuni punti, la frana. In particolare, il primo gennaio scorso, il movimento di un fronte di circa 50-60 metri ha causato il crollo di un'ampia porzione di roccia nel settore superiore della frana, lungo il versante sottostante la frazione di Corciolano, danneggiando parte delle strutture di contenimento realizzate a valle dell'abitato.
Durante il sopralluogo la Commissione ha provveduto a verificare l'efficacia delle opere sinora eseguite lungo il corpo di frana principale, concordando sulla necessità di realizzare in tempi ristretti un ulteriore stralcio di lavori per provvedere alla sistemazione del versante interessato dagli ultimi movimenti che minacciano ulteriormente l'abitato di Corciolano.