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La raccolta differenziata dei rifiuti continua a crescere

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La raccolta differenziata continua a crescere e in provincia di Reggio nel 2004 si è in pratica raggiunto (44,8% di dato consuntivo contro il 45% di obiettivo) il risultato previsto dal Ppgr (Piano provinciale gestione rifiuti) che mira a conseguire nel 2012 un'ambiziosa percentuale provinciale del 60%.

E' uno dei tanti dati che emergono dal quarto Rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti in provincia di Reggio Emilia, presentato ier l'altra mattina in Provincia dall'assessore all'Ambiente, Alfredo Gennari, dal direttore dell'Osservatorio provinciale sui rifiuti, Fabrizia Capuano (direttore di Arpa) e dalla dirigente dell'Area Ambiente della Provincia, Annalisa Sansone.
"L'Osservatorio, che non è presente in tutte le Province italiane specialmente con una struttura così autonoma e trasparente - ha tenuto a sottolineare l'assessore Gennari - è uno strumento fondamentale per una puntuale programmazione in materia di gestione dei rifiuti, frutto della lunga tradizione di questa provincia su questi temi, ma importantissimo anche per il futuro, consentendoci di poter individuare nel miglior modo possibile le azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi di autosufficienza e corretta gestione dei rifiuti".

Questo - come peraltro ha ribadito un altro importantissimo strumento di pianificazione adottato dalla Provincia di Reggio, il Ppgr - significa fondamentalmente puntare a una riduzione della produzione dei rifiuti e a un incremento della raccolta differenziata, il tutto "garantendo sempre che i rifiuti continuino a essere smaltiti qui dove vengono prodotti".
Per quanto riguarda i dati contenuti nel Rapporto dell'Osservatorio, nel 2004 la produzione dei rifiuti urbani in provincia è stata pari a 372.499 tonnellate, con una produzione pro-capite di 765 chili: di questi, 342 (pari appunto al 44,8%) sono stati raccolti in maniera differenziata, mentre i restanti 423 chili (55,2%) in maniera indifferenziata. Complessivamente, i rifiuti prodotti dai reggiani sono stati destinati al riciclo (27%), al compostaggio (18%) e alle discariche (55%, contro una percentuale nazionale del 60% ed un dato europeo del 54%), visto che nel 2004 l'inceneritore come noto è rimasto chiuso in quanto sottoposto a manutenzione.

Fondamentale l'apporto delle isole ecologiche - ben 60 in tutta la provincia, almeno una in ogni comune - che da sole contribuiscono per circa il 55% alla raccolta differenziata, costituita in prevalenza da organico (40,75%), carta (24.17%), legno (18,15%), vetro (8,75%) e plastica (3,74%).
"Siamo la terza provincia italiana per percentuale di raccolta differenziata - ha sottolineato l'assessore provinciale Alfredo Gennari - E i dati del 2004, ma anche del primo semestre 2005, confermano che è possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati dal Ppgr, ovvero una quota del 50% nel 2006 e del 60% nel 2012". Obiettivi ambiziosi a livello provinciale perché, come comprensibile, in tutta l'area montana la raccolta differenziata è ovviamente problematica: "Già oggi sette comuni sono comunque oltre il 50% - ha detto il direttore dell'Osservatorio, Fabrizia Capuano - la maggioranza si colloca tra il 34 e il 45%, ma anche in montagna tutti i comuni sono oltre il tetto minimo del 15% fissato dal decreto Ronchi". La stessa Capuano ha poi anticipato i dati del primo semestre 2005, che evidenziano un ulteriore incremento del 3,5% della raccolta differenziata (si va dal 19% di Ramiseto e Baiso al 56,6% di Cavriago), ma anche "un dato costante dei rifiuti raccolti in maniera indifferenziata, e questo è estremamente importante".

Risultati positivi, frutto anche delle tante iniziative messe in campo ultimamente dalla Provincia, che con il solo Piano di azione ambientale ha finanziato 14 progetti in materia di gestione integrata dei rifiuti: tra questi la raccolta domiciliare 'porta a porta' a Reggio, il potenziamento del riciclaggio dei materiali conferiti all'isola ecologica di Correggio e della raccolta differenziata a Quattro Castella, le Ecofeste. Per quanto riguarda le nuove problematiche, "sicuramente un nuovo fronte si sta aprendo per quanto riguarda le apparecchiature elettroniche dismesse, dai telefonini ai computer, dai televisori ai videoregistratori - ha detto Fabrizia Capuano - E' dunque importante che i reggiani si liberino in maniera corretta anche di questi rifiuti particolari, attraverso le isole ecologiche, anche perché possiamo utilizzare lo specifico centro di smaltimento di Carpi, uno dei pochi operativi in tutta Italia".

Proprio su questo fronte la dirigente della Provincia Annalisa Sansone ha sottolineato l'importanza di alcuni progetti innovativi attivati dal Litcar (Laboratorio integrato di tecnologie controllo ambientale e ciclo di vita dei rifiuti): in particolare insieme a Università di Modena e Reggio Emilia e due aziende che operano sul territorio locale (la Refri del gruppo Unieco che si occupa di recupero e trattamento rifiuti elettrici ed elettronici ed il colorificio ceramico Colorveggia) si sta sperimentando uno smalto ceramico da utilizzare per piastrelle prodotto recuperando il vetro di televisori e monitor di pc dismessi.