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Influenza dei polli, riunione ieri in Provincia

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Il gruppo di lavoro permanente sull'influenza aviaria istituito il 16 settembre scorso dalla presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini ha aggiornato ieri i sindaci di tutti i Comuni reggiani sulla situazione della diffusione del virus H5N1. L'incontro è avvenuto nel corso della conferenza dei sindaci, tenutasi a Palazzo Allende.
Dopo che la presidente Masini ha illustrato le finalità e le modalità di lavoro del gruppo, è stato il direttore sanitario dell'Ausl, Daniela Riccò, ad aggiornare i presenti sulla situazione della diffusione del virus H5N1 che al momento, è stato ribadito, non interessa l'Italia, continuando ad essere circoscritta in alcune zone del Sud-Est asiatico caratterizzate da promiscuità con animali elevata e condizioni igieniche molto carenti.

Nell'occasione, come aveva deciso il gruppo di lavoro sull'influenza aviaria nel corso della sua ultima riunione, è stata consegnata ai sindaci una serie di informazioni e di consigli utili per i cittadini da diffondere attraverso gli strumenti di comunicazione che ogni singolo ente riterrà di dover attivare.

A chi è raccomandata la tradizionale vaccinazione anti-influenzale

La dottoressa Riccò ha inoltre ribadito l'opportunità di consigliare la tradizionale vaccinazione anti-influenzale, in particolare a chi per lavoro o hobby è a stretto contatto con volatili, e dunque a veterinari (con particolare riferimento ai professionisti dipendenti dell'Ausl di Reggio Emilia e ai veterinari che si occupano in modo prevalente di assistenza agli allevamenti di avicoli di tutte le categorie o agli allevamenti di suini); laboratoristi del settore veterinario che svolgano attività diagnostica su specie avicole; personale impegnato negli allevamenti avicoli, compresi gli incubatoi di uova, e suinicoli; macellatori del settore avicolo; trasportatori di animali; cacciatori; Guardie Forestali, Guardie provinciali, Guardie ecologiche volontarie e altre figure professionali impegnate nel controllo della fauna selvatica con particolare riguardo alle specie avicole migratorie; inanellatori di specie avicole selvatiche alle dipendenze di Enti locali o di Istituti di ricerca; personale addetto al sessaggio dei pulcini negli incubatoi; addetti di ditte che trattano sottoprodotti di origine animale compresi i loro raccoglitori di materiali e animali morti.

Questi alcuni dei consigli e delle informazioni utili fornite nel corso dell'incontro

Consigli per il consumo di carni avicole e di uova:
il consumo di carni avicole e di uova non rappresenta un fattore di rischio per la trasmissione di influenza aviaria all'uomo nemmeno nei Paesi che hanno la malattia endemica. In Italia ed in Europa, dove peraltro la malattia è assente, le preoccupazioni per questo tipo di consumo non sono pertanto giustificate. Se ciò non bastasse, il sistema di produzione italiano delle carni avicole e delle uova fornisce altre importanti garanzie nel senso che l'Italia è sostanzialmente autosufficiente per quanto concerne i consumi di carni avicole e uova con scarsi o quasi nulli rapporti commerciali con i Paesi colpiti dalla epidemia, dai quali peraltro ogni importazione di carni e altri prodotti di origine animale avicolo è vietata. Su tale sistema vigilano, a livello provinciale, il Dipartimento di Sanità pubblica della Ausl e altre istituzioni come il Laboratorio dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale e il Comando Carabinieri per la sanità (Nas di Parma). Inoltre, in Italia tutti passaggi della catena della produzione di carni avicole e uova è sottoposta a controllo veterinario con prelievi e visite cliniche negli allevamenti e vigilanza permanente sui mercati, sulla macellazione e sulla commercializzazione dei prodotti; le uova sono da tempo etichettate sia direttamente sia sulle confezioni, con indicazioni che permettono di risalire al produttore e al sistema di allevamento degli animali e l'Ordinanza Ministeriale 26.8.2005 ha stabilito che anche per le carni avicole entri in vigore un sistema di identificazione che permetta di evidenziare l'origine e i passaggi che hanno subito prima di arrivare al consumatore.
E' tuttavia utile fornire alcune semplici indicazioni ai consumatori che valgono indipendentemente dall'allarme prodotto dalle notizie sull'influenza aviaria:
- acquistare carni avicole e uova solo da canali sicuri e autorizzati;
- acquistare negli esercizi solo uova e carni correttamente etichettate;
- diffidare e segnalare alle autorità competenti la vendita di carni o uova sprovviste di corretta identificazione;
- in caso di autoconsumo di animali allevati personalmente, macellare solo animali sani e segnalare ogni caso di sintomatologia o lesione sospetta sugli animali;
- in caso di acquisti diretti da produttori agricoli rivolgersi solo a persone di fiducia;
- pretendere sempre e comunque la massima igiene nei prodotti acquistati;
- non acquistare o consumare uova fortemente imbrattate di feci, con striature di sangue o malformate;
- cuocere correttamente le carni e le uova;
- rivolgersi con fiducia ai Servizi Territoriali del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda Usl per ogni informazione, dettaglio o segnalazione.

Doveri e consigli per la detenzione di animali di specie avicole

La normativa nazionale (Ordinanza Ministeriale 26.8.2005) e regionale (Ordinanza Regionale 242/2004) impongono la registrazione presso il Servizio Veterinario della Ausl di competenza della detenzione di specie avicole sia per scopi di allevamento industriale, che rurale, per autoconsumo e hobbistico. La recente Ordinanza ministeriale e le successive precisazioni fissano in 250 capi il numero massimo di animali di specie avicole che si possono detenere per autoconsumo senza essere considerati produttori di tipo industriale. Quindi chiunque detenga animali di specie avicole ha l'obbligo della comunicazione di tale attività al Servizio Veterinario della propria Azienda Usl e ha anche l'obbligo di segnalare ogni sintomatologia degli animali riferibile a influenza aviaria (mortalità improvvise, sintomi respiratori, cali improvvisi della produttività). La registrazione degli insediamenti avicoli è gratuita e servirà a permettere un puntuale controllo della situazione sanitaria delle specie interessate e una più mirata informazione sanitaria in caso di necessità.

Questi alcuni semplici consigli di buon senso per una corretta gestione del possesso di animali di specie avicole per autoconsumo o per scopi hobbistici forniti - si ribadisce - non perché vi sia un pericolo immediato o imminente di epidemia di influenza aviaria nella nostra provincia, ma perché sono le più elementari indicazioni per una corretta gestione igienico-sanitaria degli animali per scopi di autoconsumo e hobbistico:
- gli acquisti: si devono acquistare gli animali solo da fornitori riconosciuti e che forniscano garanzie sulla salute e sull'origine degli animali stessi. Al proposito ci si può facilmente informare presso il Servizio Veterinario dell'Ausl. Al momento dell'acquisto gli animali devono presentarsi in buone condizioni di salute, attivi, vitali e vivaci, senza sintomi di malessere come scarsa tendenza ad alimentarsi od abbeverarsi o immobilità, arruffamento o alterazioni del piumaggio. Informatevi anche sulle eventuali vaccinazioni eseguite sugli animali. Diffidate da venditori ambulanti o occasionali o che non sappiano fornire informazioni sugli animali in vendita;
- l'accasamento: una volta acquistati gli animali dovranno essere ricoverati in ambienti puliti e recintati se si tratta di pollai. Tali ambienti se in precedenza hanno ospitato altri animali dovranno essere oltre che puliti anche disinfettati e sarebbe opportuno osservare un vuoto sanitario tra un ciclo di allevamento e l'altro. Nei primi giorni dopo l'acquisto gli animali vanno tenuti sotto stretto controllo per verificarne lo stato di salute e vanno segnalati i casi di mortalità e malessere;
- la custodia degli animali: i ricoveri degli animali (pollai, gabbie, recinti ecc.) devono essere costruiti in modo razionale con materiali facilmente lavabili ed eventualmente disinfettabili. Vi deve essere la possibilità di raccogliere con facilità le feci per la loro periodica eliminazione. La pulizia e l'igiene degli ambienti sono il miglior deterrente contro tutte le malattie delle specie avicole. E' buona norma che i ricoveri abbiano la possibilità di tenere gli animali al coperto e siano costruiti in modo da tenerli separati dalle specie avicole selvatiche. E' in assoluto cattiva norma lasciare indiscriminatamente liberi gli animali senza alcun controllo. Gli animali delle specie avicole allevati in campagna non devono accedere alle stalle e ai ricoveri di suini e bovini;
- l'alimentazione degli animali: l'influenza aviaria si trasmette tra animali con il contatto diretto e quindi l'alimentazione non c'entra molto con la sua eventuale diffusione. Si devono comunque custodire gli alimenti per gli animali in luoghi puliti e riparati in modo da evitare saccheggi da parte di insetti, topi e uccelli selvatici;
- la macellazione per autoconsumo: vanno macellati per autoconsumo solo gli animali in perfette condizioni sanitarie. Qualora vi siano sintomi particolari sugli animali o si evidenziassero lesioni nelle carni e nelle interiora degli animali macellati, si deve avvertire il Servizio Veterinario che, direttamente o tramite la collaborazione dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale, provvederà agli accertamenti del caso. La macellazione deve essere effettuata in ambienti puliti, ben aerati, con apporto di acqua. Piume e visceri derivati dalla macellazione vanno raccolti e correttamente eliminati. Lavare, disinfettare e asciugare alla perfezione gli utensili utilizzati per la macellazione;
- altre cautele elementari per i detentori di avicoli: lavarsi sempre accuratamente le mani dopo aver lavorato a contatto con gli animali utilizzando acqua e sapone o detergente liquido analogo. Non mangiare o preparare alimenti durante le attività a contatto con gli animali. Non avvicinare gli animali se si è affetti da malattie con sintomi respiratori. Non tenere animali di specie avicole, anche ornamentali, negli ambienti domestici dove si cucina o si servono alimenti. Durante le operazioni di pulizia di pollai, gabbie e ricoveri di animali in genere, non sollevare polveri in eccesso e se ciò avviene proteggere le prime vie respiratorie con una semplice mascherina.