Home Cronaca UE: la lingua italiana sempre più giù nel gradimento degli europei

UE: la lingua italiana sempre più giù nel gradimento degli europei

9
0

Che l'italico idioma incontrasse sempre meno sostenitori all'interno della UE, lo si era capito allorquando la Commissione, con buona pace dell'Accademia della Crusca , decise di non includere l'italiano tra le lingue che avrebbero beneficiato della traduzione dei documenti e conferenze della UE. Ora, una ricerca di Eurobarometro ci informa che l'italiano, tra le lingue parlate all'interno dell'Unione, perde irrimediabilmente posizioni. Che la nostra lingua poco potesse di fronte allo strapotere dell'inglese era cosa risaputa da tempo, ma vedere che persino il russo ha superato l'italiano nella graduatoria delle lingue più studiate mette una certa malinconia. Tale fenomeno è dovuto principalmente all'allargamento ad est della Unione europea; paesi come Estonia, Lettonia e Lituania, ove il russo è utilizzato come seconda lingua accanto alla lingua ufficiale ha favorito lo storico sorpasso. Questo l'ordine delle lingue più parlate in Europa: al primo posto, ovviamente, l'inglese seguito da tedesco e francese; al quarto posto, fuori dal podio, ecco affacciarsi l'italiano. Se, in termini assoluti, l'italiano come numero di parlanti mantiene un dignitoso quarto posto, facendo riferimento, invece, a coloro che utilizzano la lingua di Dante come lingua straniera, la classifica ci vede svantaggiati. L'italiano sta perdendo rapidamente il suo appeal. Se si considera solo la classifica delle lingue per percentuale di europei che le parlano come secondo idioma si evince che l'inglese e' al primo posto (34%), seguito dal tedesco (12%) e dal francese (11%). Segue al quarto posto lo spagnolo (5%) insidiato dal russo (5%), mentre l'italiano e' sesto (2%) a livelli poco lontani dal polacco (1%). Uno rapido sguardo alle abitudini linguistiche degli italiani permette anche di confermare la mancanza di dimestichezza nazionale con le lingue straniere. Mentre in media nell'Ue il 50% dei cittadini conosce almeno un altro idioma (con picchi del 99% in Lussemburgo e del 93% in Lettonia e a Malta) la media in Italia scende al 36%, terz'ultima prestazione europea e meglio solo di Gran Bretagna e Ungheria (rispettivamente 30% e 29%). Del resto, questo fatto non può stupire se si considera la fortissima presenza di dialetti in Italia e il fatto che la stessa lingua italiana è , per lo più, conosciuta in maniera mediocre persino dalle (ben istruite?) nuove generazioni .