Si è riunito questa mattina in Provincia il Gruppo di lavoro permanente sull'influenza aviaria istituito il 16 settembre scorso dalla presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, in qualità di presidente della Conferenza sociale sanitaria territoriale (Csst), e di cui fanno parte anche gli assessori provinciali alla Salute, alla Caccia e all'Agricoltura (Marcello Stecco, Alfredo Gennari e Roberta Rivi), i direttori sanitari di Ausl e Azienda Santa Maria Nuova (Daniela Riccò ed Iva Manghi), Giorgio Micagni del Servizio Veterinario Ausl e Pietro Ragni della Direzione sanitaria Ausl. All'incontro hanno preso parte anche Attilio Giacobbe (Provincia) e Cinzia Gentili (Azienda SMN).
Il Gruppo di lavoro permanente ha innanzitutto compiuto un aggiornamento sulla situazione epidemiologica a livello mondiale del virus H5N1, che rimane immutata rispetto a due settimane fa. L'influenza aviaria continua a rimanere limitata al Sud-Est asiatico e nella nostra provincia - così come del resto in tutta Europa - non si registra alcun caso né alcun rischio particolare.
Pertanto, il lavoro del Gruppo coordinato dalla Provincia continua ad avere finalità esclusivamente preventive non dovendo fronteggiare alcuna emergenza. A tal fine - oltre a rinnovare un appello alla popolazione in vista dell'ormai imminente campagna di vaccinazione anti-influenzale "tradizionale" che, a prescindere dai possibili rischi di influenza aviaria, ora risulta ancora più utile proprio come ulteriore opera di prevenzione - il Gruppo di lavoro sta predisponendo una serie di materiale e documentazione da fornire a tutti i Comuni della provincia in occasione della prossima Conferenza dei sindaci, fissata per venerdì prossimo, 7 ottobre.
Tra il materiale che verrà consegnato ai sindaci per una capillare diffusione ai cittadini, saranno anche ribadite alcune norme di comportamento rivolte in particolare agli allevatori - compresi i proprietari di piccoli allevamenti avicoli rurali e per autoconsumo - ed ai pubblici esercizi. Per quanto riguarda infine la caccia, il Gruppo di lavoro anche nel corso della riunione odierna non ha ravvisato la necessità di adottare alcun provvedimento limitativo. Alcune norme di comportamento - attraverso gli Atc e il Servizio Veterinario - saranno suggerite ai cacciatori, in particolare a quelli intenzionati a recarsi all'estero e-o nelle zone interessate dalle rotte migratorie di uccelli acquatici.
Si ricordano, infine, i consigli forniti dal Gruppo di lavoro già in occasione della riunione del 16 settembre scorso.
Appello alla vaccinazione 'tradizionale'. "E' una vaccinazione che da tempo consigliamo a prescindere dai possibili rischi di influenza aviaria - è stato sottolineato - ma che ora risulta ancora più utile proprio come ulteriore opera di prevenzione, in quanto consentirebbe di evitare possibili combinazioni virali".
Anche quest'anno la vaccinazione anti-influenzale tradizionale è dunque fortemente e prioritariamente raccomandata almeno per le seguenti categorie di persone:
1. Tutte le persone anziane (oltre i 65 anni), sia se in buona salute sia (e a maggior ragione,) se affetti da patologie croniche, oppure se ospiti di strutture residenziali.
2. Disabili ospiti di strutture residenziali.
3. Tutte le persone di età superiore a 6 mesi affette da malattie croniche cardiache, respiratorie, metaboliche o renali, o immunodeficienze.
4. Altri gruppi, definiti a livello nazionale o regionale. In Italia, fra questi rientrano ad esempio gli operatori sanitari, le persone addette all'assistenza di persone ad alto rischio di complicanze, i veterinari e gli addetti agli allevamenti, i conviventi con persone ad alto rischio di complicanze, gli addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, i guardiaccia.
Per tutte queste categorie, la vaccinazione è peraltro gratuita. In particolare la vaccinazione degli operatori addetti all'allevamento aviario contro l'influenza umana tradizionale non protegge la singola persona dall'influenza aviaria, ma è comunque di grande importanza. Infatti, questa vaccinazione riduce la probabilità di compresenza dello stesso organismo dei due virus aviario e umano, riducendo così anche la probabilità di un loro rimescolamento genetico. Ciò ha come ulteriore conseguenza la ridotta probabilità di comparsa di un nuovo virus influenzale, e quindi anche di una eventuale pandemia.
Unica novità è che quest'anno il ricorso alla vaccinazione (che ha comunque un costo modico, intorno ai 10 euro), viene inoltre consigliata anche alle categorie di persone che possono venire in contatto con polli o altri animali possibili portatori del virus H5N1 e dunque i cacciatori, chi alleva polli per uso familiare o i colombofili.
Consigli utili per la prevenzione del virus H5N1. Ribaditi, poi, i principi di profilassi su cui si basano le azioni locali di prevenzione dell'influenza aviaria, ovvero:
1. Evitare il contatto tra pollame allevato e i selvatici, in particolare con uccelli acquatici.
2. Evitare introduzione di animali nell'allevamento di volatili di cui non si conosce lo stato sanitario.
3. Applicazione di accurate operazioni di lavaggio e disinfezione degli ambienti e attrezzature di allevamento.
4. Applicazione del tutto pieno-tutto vuoto come strategia di allevamento.
5. Vaccinazione degli operatori del settore contro la influenza umana.
Indispensabile anche la dotazione ed l'utilizzo costante da parte degli addetti del settore (allevatori, veterinari, macellatori, etc.) dei dispositivi specifici di protezione previsti per le loro attività.