In questi giorni si sta sviluppando il dibattito sulle “coppie di fatto” e si vanno precisando le varie posizioni a livello nazionale.
Anche a Castelnovo ne’ Monti saremo chiamati a discuterne in uno dei prossimi Consigli Comunali. Per tale ragione ritengo necessario ribadire, ancora una volta, che per noi la famiglia tradizionale, com’è da secoli e come anche la Costituzione l’ha recepita, ha svolto, svolge e, speriamo, svolgerà un ruolo essenziale. Da più parti si dice che con la crisi della famiglia si sono create condizioni che hanno portato o favorito la crisi della società. Al di là del valore laico o religioso che ognuno di noi può darle, la famiglia è stata il fondamento della nostra società, il primo nucleo costruito su sentimenti di rispetto reciproco, di solidarietà e di dialogo che si sono trasmessi negli anni ed hanno costituito un insostituibile modello di comportamento anche nella nostra vita sociale.
A tali principi si è storicamente ispirato il nostro territorio montano dove ancor oggi la famiglia è intesa come collante fra generazioni che vanno dai nonni ai nipoti, fino ai parenti più prossimi. Nelle famiglie si vivono quotidianamente i problemi della solidarietà reciproca, dell’accoglienza e si creano quei sistemi economici definiti “familiari” che tanta parte hanno avuto nell’economia montana.
Siamo anche convinti che non si debbano confondere famiglie e “quasi famiglie” e che per le coppie di fatto si debbano varare norme diverse che, senza parificarle alle famiglie tradizionali, ma restando nell’ambito dei diritti e dei doveri della persona, siano in grado di soddisfare una molteplicità di situazioni ed esigenze assai differenti tra loro.
A coloro che propongono soluzioni confuse o sanatorie generali chiediamo di confrontarsi con i propri genitori o nonni: può darsi che scoprano che, pur non frequentando la Chiesa, hanno un grande e profondo rispetto della famiglia come noi, e la Costituzione, l’intendiamo.
(Robertino Ugolotti, coordinatore Udc per la zona montana)
