Home Cronaca “Il canto del mondo”, tra bilanci e riflessioni

“Il canto del mondo”, tra bilanci e riflessioni

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Mentre giunge ormai alla conclusione (ultime date: 29 e 31 agosto - vedi in calce) "Il canto del mondo", la prima manifestazione organizzata dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, cominciano i tempi dei primi bilanci.

I numeri. Il 22 luglio, in una serata fredda e piovosa, Maurizio Maggiani ha portato con sé, dalla piazzetta della Luna dove era previsto l’incontro fin dentro il teatro Bismantova, più di 300 persone. E così è stato per Ascanio Celestini a San Romano in Garfagnana, Ivana Monti a Ligonchio, Giovanni Lindo Ferretti a Sassalbo, Andreino Campoli detto Tatone il Contafole a Corfino, dove sono intervenute sempre quasi o più di 500 persone. Un successo anche nei borghi più piccoli, dove non era mai stata realizzata nessuna manifestazione, come a Civago, a Ramiseto e a Giuncugnano, dove Alba Donati, Elisabetta Salvatori e Lisetta Luchini hanno raccolto intorno a loro circa 150 persone.

“Una grande soddisfazione – commenta il presidente della Provincia di Lucca, Andrea Tagliasacchi – vedere accorrere le persone nelle piazze per sentire qualcuno che raccontava qualcosa. Questa tradizione che ha segnato il nostro passato e che credevamo morta nell’era della televisione, ha dimostrato la sua vitalità e la sua forza. Nelle piazze si sono visti bambini e anziani seduti accanto ad ascoltare per un’ora senza fiatare, o, anzi, incitando il protagonista a continuare a parlare anche dopo la fine dell’incontro”. Soddisfazione anche da parte di Clementina Santi, assessore alla cultura della Comunità Montana dell’Appennino Reggiano: “Il canto del mondo ha ricostruito una sorta di confidenza con la parola che avevamo perduto, con le parole della poesia, con le parole dei canti, con le parole dei racconti, con le parole della tradizione popolare. Si è ritrovato il gusto dello stare insieme a raccontare e ad ascoltare e in alcuni casi la certezza che anche le 'piccole' storie, quelle che riguardano la gente comune e i luoghi comuni, sono importanti. Il canto del mondo portando un interesse ampio su luoghi sconosciuti ha dato la sensazione, agli abitanti dell'Appennino, di avere superato quel senso di marginalità, li ha messi al centro, ha fatto capire loro che anche da un piccolo borgo sconosciuto di crinale si può 'cantare il mondo'".
Anche Fabio Evangelisti, assessore alla cultura della Provincia di Massa Carrara, concorda e sottolinea "l’importanza di questa manifestazione, e la sua originalità, che ha unito in un unico progetto quattro province facendole sentire parti unite di una stessa tradizione popolare”.

Il festival - organizzato dalla Provincia di Lucca, in qualità di ente capofila per i progetti culturali del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, con la collaborazione dei Comuni e delle Comunità Montane delle Province di Reggio Emilia, Parma e Massa Carrara, e la consulenza del Centro Tradizioni Popolari di Lucca - è nato da un’idea dello scrittore Maurizio Maggiani in collaborazione con Luca Baccelli, Alba Donati, Massimo Marsili, Clementina Santi e Alessandra Trabucchi. I suoi vari appuntamenti, di teatro, poesia, musica e racconti, si sono svolti nel territorio del Parco dell’Appennino, che comprende i territori della Garfagnana, della Lunigiana, del Parco del Gigante e il versante appenninico parmense.
Al Canto del mondo hanno partecipato, oltre a Maurizio Maggiani, Ascanio Celestini, Giovanni Lindo Ferretti, Alba Donati, Ivana Monti, Elisabetta Salvatori, Lisetta Luchini, i Maggianti del Monte Cusna e Andreino Campoli detto Tatone il Contafole. Marco Cattani Group con Petra Magoni e con Karima Ammar chiuderanno il Festival con le loro ultime due date a Corniglio e a Frascaro.

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Il Parco dell’Appennino

Il Festival ha unito i luoghi del crinale appenninico tosco-emiliano, luoghi che dal crinale sono stati divisi ma che hanno avuto una storia culturale simile: la comune vocazione alla conservazione delle tradizioni orali e del sapere a queste connesso. La narrazione si è espressa nei secoli in varie forme popolari come i Maggi, i cantafole e i cantastorie e ha rappresentato la trama di un territorio veramente unito dai racconti tramandati da una generazione all’altra, passati da borgo a borgo, da un versante all’altro.
L’Appennino è un’identità che si è formata in una singolarità geografica fisica e umana che permane oltre le epoche. “È per chi ci vive, per chi ci è nato per chi ci torna - dice Maurizio Maggiani - radici che si sono fatte albero, un albero che vive da millenni, che conserva le tracce fossili delle sue età, che ad ogni mutare di stagione porta nuovi segni sul tronco e nuovi germogli sui rami. È nell’immaginario di chi vi si è nei secoli inoltrato e ancora lo transita un luogo dell’Altrove, un luogo del Fantastico. Per gli uni e per gli altri è un luogo di narrazioni. Gli abitanti dell’Appennino tosco-emiliano hanno costruito nel tempo macchine di narrazione complesse e originali, hanno insegnato qualcosa all’Ariosto, hanno imparato forse qualcosa da lui. Hanno una sorta di coazione alla costruzione del fantastico e con quello alimentano il loro albero, la propria identità. La montagna è una Voce".
Il "Canto del mondo" ha dato spazio a questa voce, facendo rivivere e creando uno spazio della narrazione, facendo della montagna appenninica il corpo e il luogo delle Voci del Mondo. Il Parco dell’Appennino diventerà un punto di riferimento nazionale ed internazionale “per chi si occupa, ha piacere, è curioso del raccontare”.

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Ultimi appuntamenti al Festival CANTO DEL MONDO

* Marco Cattani group e Petra Magoni
29 agosto, ore 21, Castello di Corniglio (Parma)

* Marco Cattani group e Karima Ammar
31 agosto, ore 21, loc. Frascaro, comune di Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia)

Trenta giorni di macchina a vapore - Canzoni sull’immigrazione
Concerto dedicato al “canto del mondo”, all’emigrazione,alla contaminazione delle culture. La canzone come veicolo di espressione delle emozioni e dei drammi provenienti dalla realtà della vita, delle storie degli emigranti italiani che hanno tramandato alle generazioni successive la propria cultura e la musica del proprio paese. Lo spettacolo, da un’idea di Marco Cattani, propone attraverso la splendida voce di Petra Magoni a Corniglio e di Karima Ammar a Frascaro, una rivisitazione jazz di molte canzoni legate al tema del viaggio, alla paura dell’ignoto, al sentimento di appartenenza vissuto attraverso la musica. Lo spettacolo propone arrangiamenti di canzoni molto note come Italiani d’Argentina di Ivano Fossati, Titanic di Francesco De Gregori, Vù cumprà di Francesco Baccini. Dei molti testi del passato, ricordiamo, Ciao amore ciao di Luigi Tenco a Vuelvo al sur di Astor Piazzolla, Ballata di Sacco e Vanzetti. Poi ancora canzoni di Gino Paoli, Bruno Lauzi, Sergio Endrigo e molti omaggi alla musica della tradizione (Mamma mia dammi 100 lire, Maremma amara, etc).

Marco Cattani ha collaborato con Paolo Fresu e il percussionista Naco alla realizzazione del cd “Naufragi”, in veste di chitarrista-arrangiatore e produttore. Nel 2001 realizza il cd di musica e poesie “Sorvoli” e nel 2002 scrive le musiche per la performance d’arte contemporanea “L’albero wak-wak”, commissionate da Artedove. Nel 2004 produce come arrangiatore e chitarrista lo spettacolo “L’albero dell’emigrazione – trenta giorni di macchina a vapore", per la Provincia di Lucca e la Fondazione Cresci per l’Emigrazione italiana, con la partecipazione di Petra Magoni.

Petra Magoni ha studiato musica perfezionandosi in musica antica con Alan Curtis. Prende parte due volte al festival di Sanremo (1996, 1997). Eclettica da sempre, ha collaborato anche col rapper Stiv e con musicisti jazz come Stefano Bollani, Antonello Salis e Ares Tavolazzi. Ha inciso due dischi a proprio nome (“Petra Magoni”, 1996 e “Mulini a vento”, 1997), uno sotto lo pseudonimo Sweet Anima e come Aromatic, insieme a Giampaolo Antoni, l'album elettro-pop "Still Alive" uscito nel 2004. Nello stesso 2004 è uscito l'album “Musica nuda” in duo con il contrabbassista Ferruccio Spinetti per l'etichetta Storie di Note, che ad oggi ha venduto quasi 7.000 copie e si è classificato al terzo posto al prestigioso Premio Tenco 2004. In ambito teatrale è voce solista dell'operina “Presepe vivente e cantante”, con musiche di Stefano Bollani e testi di David Riondino (appena uscito libro cd per la Donzelli Editore).

Karima Ammar è considerata dalla critica una delle giovani voci più belle del panorama italiano. A 12 anni partecipa alle serate finali di “Bravo Bravissimo“, condotto da Mike Bongiorno su Rete 4; due anni dopo vince il concorso nazionale “ECOFESTIVAL“ a Montecatini Terme. Successivamente si perfeziona nel genere gospel esibendosi con “Jubilation Choir", “No One Else“, Cheryl Porter e nei musical con le compagnie “TodoModo“ e “Spazio Teatro“. Fa parte del cast fisso di ”Domenica In” su RAI 1 per l’anno 2002/2003. Partecipa alle finali di “Amici“ su CANALE 5 nel 2003. Nel 2004 studia con Donna Mc Elroy e D. Montgomery III. Vince una borsa di studio per il Berklee College di Boston, incide 3 brani gospel per la compilation “RadioMontecarlo night“. Partecipa a Barga jazz 2004. Debutta nel progetto ”EDEN“ di Mauro Grossi al fianco di nomi importanti del jazz italiano.