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Cinema / “The Island”, l’isola. Che non c’è

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“The Island”. L’isola. Bennatianamente parlando, "L’isola che non c’è". Il titolo del film nel film è semplicemente un miraggio, una falsa promessa, un imbroglio. Una lotteria che si ripete di tanto in tanto sceglie i “fortunati” che, confinati in un ambiente artificiale ed iper-controllato, anelano ad essere estratti per poterla raggiungere – questo il premio – per sfuggire ad un mondo completamente contaminato… In realtà le cose non saranno esattamente così, perché…

Un bel film, ambientato nel 2019. Definirlo fantascienza è certamente azzardato. Non fosse altro per il motivo che i presupposti scientifico-tecnologici su cui è costruita e si sostiene la trama sembrano già tutti patrimonio dello stato attuale delle conoscenze. Diversi gli stimoli e le chiavi di lettura di questo lungometraggio (dura un paio d’ore abbondanti) che dipinge un aspetto da brivido del futuro prossimo. Ne buttiamo lì alcuni. La rivolta e l’aspirazione alla piena umanità dei cloni, delle copie di noi stessi (ma lo sono poi veramente copie esatte di noi stessi?), che superano i comandi assegnati loro da un certosino programma medico-politico-criminale di lavaggio del cervello. Il commercio degli organi. Il desiderio d’immortalità dell’uomo. Il controllo del pensiero. Il confine labile tra ciò che è umano e ciò che viene considerato semplice “prodotto”. La solita sete di danaro e potere che è alla base di tutto…

Essendo un film americano non si prescinde poi da alcuni caratteri tipici: la spettacolarità, certi scenari, un’abbondante dose di azione, qualche passaggio (tragi)comico che lascia un po’ di respiro… Da vedere.