La nostra montagna è ricordata da molti turisti, anche residenti in zone lontane, per alcune caratteristiche, prime tra tutte la risorsa acqua. Così quando si parla di Cervarezza molti collegano la bellezza del luogo alle fonti che producono acqua di alta qualità. Identico passaggio mentale viene fatto con Collagna, dove c'è la fonte dei Porali. Quando si parla di Nismozza viene spontaneo collegare la bontà del bene acqua della fonte dell’Amore, alle caratteristiche del luogo che, per chi vi è nato, risulta sereno, riposante e accogliente e meritevole di maggior valorizzazione, a differenza di quanto avviene ora.
Cosa succede se improvvisamente, senza preavviso alcuno, alla fonte dell’Amore, situata all’inizio del paese e sulla statale 63, viene affisso da parte dell'Amministrazione comunale un cartello che ammonisce tutti ad usare il bene acqua per bere? Il primo effetto è quello di un danno al bene turismo; il secondo è quello di un deprezzamento della bellezza dei luoghi.
Non ho alcun dubbio sul fatto che a tale provvedimento si sia giunti dopo che gli enti preposti hanno, per i compiti a loro assegnati, fatto le necessarie analisi.
Ma c’è da chiedersi, in ragione dei problemi che anche lo scorso anno sono sorti circa la potabilità del bene acqua, se l’evento non andava previsto e prevenuto!!!!
Siamo ad un livello drammatico di tenuta del territorio, la stagione turistica ha segnato pesantemente per gli effetti negativi anche il nostro territorio, e, a fronte di ciò, l’Amministrazione comunale non riesce a garantire ai turisti nemmeno la potabilità dell'acqua!
All’inizio della stagione estiva si è tenuto - sponsorizzato da una importante cooperativa di consumo - un convegno dove tutti, a partire da chi rappresenta il Comune per finire allo stesso presidente della cooperativa, hanno speso parole di elogio per il territorio e i suoi beni primari; poi, nonostante il problema si ripeta ogni anno, l’utilizzo dell'acqua che sgorga da tre bocche alla fonte dell’Amore viene proibito con un bel cartello di divieto!!!!
Ma davvero non era possibile (a me risulta il contrario) intervenire per tempo perché tale problema fosse evitato?
Perché prima di affiggere il cartello di divieto non si è provveduto a convocare, dopo aver informato i capigruppo consiliari, un’assemblea di tutti i cittadini di Nismozza?
Va ricordato a tutti che in Consiglio comunale, in sede di bilancio di previsione, venne chiesto, da parte dell'opposizione, di prevedere una somma per gli interventi di potabilizzazione degli acquedotti rurali e delle fonti di cui beneficiano tutti coloro che intendono dissetarsi.
Ancora una volta siamo in presenza di un sistema di governo della cosa pubblica che si allontana sempre di più dai problemi della gente, anche quando questi sono legati al loro modo di vivere ed abitare, alla loro cultura e tradizioni.
Voglio ricordare che se la struttura della fonte dell’Amore è bella e presentabile ciò è dovuto anche alla solidarietà degli abitanti di Nismozza che si sono fatti carico della sistemazione di un luogo che - lo ribadisco - prima di essere accogliente è legato alla tradizione ed alla cultura del luogo.
Per concludere: chi si deve fare carico della potabilizzazione della fonte? Ancora una volta gli abitanti del luogo o l’Amministrazione comunale? Io non ho dubbi che spetti alla Giunta, che, sorda a sua tempo, deve ora provvedere, e rapidamente, a predisporre tutti gli interventi necessari affinché il bene acqua della fonte dell’Amore sia alla portata di tutti. Questo è il minimo che si può chiedere. Auspico che il vicesindaco Simonelli e l’assessore Costa, eletti dalla gente, sappiano fare fino in fondo la loro parte.
(Marino Friggeri, consigliere di opposizione della lista "La nostra montagna" di Busana)