E' spuntato anche un commento di Romano Prodi, in fine di serata, per bocca di Clementina Santi, assessore alla cultura della Comunità montana dell'Appennino reggiano.
Presentato ieri sera al Centro culturale polivalente di Castelnovo ne' Monti il libro "Praga Caslavska (pronuncia: Ciaslavska) 15" di Erika Hartl Coccolini, dove si racconta, attraverso l'esperienza personale dell'autrice, il dramma dei cittadini tedesco-boemi dopo il termine della seconda guerra mondiale. Un argomento finora toccato pochissimo dalla storiografia. E se ne può capire il perchè, essendo il popolo tedesco considerato reo di aver prodotto il nazismo e pertanto marchiato tout-court.
Ha introdotto dottamente Franco Boiardi, noto studioso ed ex deputato, che era al banco dei relatori. Ha espresso alcune considerazioni generali raccordando e cogliendo nei contenuti del testo spunti e similitudini con avvenimenti politici più recenti. "I tedeschi boemi sono rimasti senza patria senza averne alcuna colpa. Scrivere questo libro è stato un atto di coraggio e credo sarebbe importante farlo leggere nelle scuole".
Dopo l'introduzione di Claudia Corbelli, assessore alla cultura del Comune di Castelnovo ne' Monti (che ha organizzato l'incontro, rientrante nel ciclo dei "Giovedì letterari"), Clementina Santi è entrata più nello specifico.
"Una testimonianza di prima mano - ha detto al buon pubblico presente in sala - un libro che si fa fatica a considerare solo un libro. E' di più. Ci sono tante cose che vi convivono. Erika Hartl rivela tra l'altro una fortissima dimensione culturale". L'amministratrice, che è anche e soprattutto professoressa e studiosa, ha avuto un momento di commozione nell'esprimere le impressioni riportate dopo la lettura: "Il libro rifugge il patetismo; è anzi un bellissimo romanzo". Citando Virgilio, ha detto che "le lacrime sono nelle cose narrate".
La scrittrice, da anni residente nel nostro Paese, si è praticamente limitata a ringraziare delle cose che sono state dette: "In Italia mi sono trovata benissimo, sono stata pienamente accettata. Non è poco, considerando le tragedie provocate qui dal popolo tedesco".
Infine ha ripreso la parola Clementina Santi, che ha accennato - leggendone un breve brano - ad una lettera di Romano Prodi contenente considerazioni sui temi toccati da questo libro. L'ex presidente del Consiglio ha parlato di Europa come unione di minoranze e pertanto dell'attualità di questo testo che narra fatti apparentemente così lontani. Da cui originano però - è bene non dimenticarlo mai - le radici del presente.