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L’intervento / Cagni e i conti del Comune di Castelnovo

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Che il sindaco cerchi di difendere l’Amministrazione che guida può essere umanamente comprensibile, ma è arduo nascondersi o sollevare cortine fumogene sui dati inconfutabili riportati nel conto consuntivo che la maggioranza ha portato all’approvazione del Consiglio comunale, dove risulta, lo ribadisco, che il fondo di cassa al 1° gennaio 2004 era di euro 4.314.409,02, che tradotto in vecchie lire corrisponde a 8.353.860.700, ben oltre gli 8 miliardi! Dati di cassa altissimi che sono confermati sia pure in lieve diminuzione durante tutto l’esercizio finanziario. Collegamenti finanziari il dato di cassa li ha sempre, essendo il primo e più importante dato finanziario, confermato e attestato pertanto dal tesoriere comunale. Quando la maggioranza ha deciso di aumentare l’Ici aveva davanti questa situazione di vacche grasse.

Si tranquillizzi il sindaco, sciolga le sue perplessità, i concetti finanziari li ho ben chiari, tanto da augurarGli che siano altrettanto chiari nel suo apparato e tra i suoi collaboratori.
Marconi non trova collegamento finanziario tra l’astronomico avanzo di cassa e l’Ici? Spieghi al cittadino he non arriva al “27” e deve pagare l’Ici se è orgoglioso o si senta un po’ truffato di dover versare soldi al Comune che invece ha fondi di cassa di diversi miliardi: o glielo vogliamo nascondere ...
Sostiene poi Marconi che l’aumento dell’Ici serve per sostenere investimenti per opere pubbliche, un volano a suo dire per le imprese e l’economia di Castelnovo. Ci spieghi il sindaco questa contraddizione, in quanto il maggior prelievo dell’Ici impoverisce il cittadino contribuente, lo punisce sugli investimenti già fatti e quindi lo scoraggia a farne in futuro; più che un volano la scelta appare un freno.

Ora il primo cittadino parla di “buoni ordinari comunali serviti per opere pubbliche“, ma per quanto e per quali opere non si dice, né questa grossa anomalia dell’avanzo di cassa viene spiegata né nella relazione della Giunta e neanche in quella dei revisori dei conti; certamente però una gestione oculata avrebbe richiesto di calcolare bene i tempi di contrazione di questi debiti per evitare di tenere giacenti in cassa somme causa di spese aggiuntive, dovendo il Comune su detti debiti pagare gli interessi naturalmente da quando si incassano: notiamo infatti nel consuntivo in questione:
- interessi attivi (che il Comune ha riscosso): euro 149.738,86;
- interessi passivi (che il Comune ha pagato): euro 330.009,69.

Uno sbilancio passivo quindi di circa euro 180.000, pur con depositi di diversi miliardi, che non appare a prima vista un buon affare.
Mi dispiace dovere insistere, resta però il fatto incontestabile risultante dai dati che la Giunta ha fornito che il Comune ha avuto nell’esercizio 2004 dallo Stato consistenti cifre in più di quanto l’apparato del Comune stesso aveva previsto e che il tutto è stato erogato tempestivamente.
Debbo poi per onore di cronaca ricordare al sindaco Marconi che sono stato consigliere provinciale non per 10 ma per 15 anni e debbo anche dire che pur nel naturale dibattito tra maggioranza social-comunista e opposizione, la Giunta Provinciale, affiancata da un apparato certamente più agguerrito di quello del sindaco Marconi, non ha mai snobbato le mie osservazioni in materia finanziaria e di bilancio ed ha sempre riconosciuto la fondatezza e qualche volta ha anche recepito i miei suggerimenti. Questo può verificarsi anche dai verbali, ma se ritiene il sindaco può anche parlarne coi diversi assessori al bilancio di allora, come ad esempio il nostro compaesano Ginetto Montipò o l’arch. Enrico Manicardi.