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Bocco-Canala. Il sen. Giovanelli: “Attendo ancora una risposta ufficiale”

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Il sen. castelnovese Fausto Giovanelli interviene oggi sulla Bocco-Canala. Pubblichiamo volentieri il suo intervento.

Attendo dal 30 maggio una risposta. Oggi l’ho sollecitata per iscritto. Sulla Bocco–Canala piovono da 4 anni promesse da marinaio. Le promesse si sono rincorse di anno in anno, oggi si garantisce la ripresa dei lavori entro la fine del 2005, ma la stessa garanzia era già stata data nel 2004, come nel 2003 e nel 2002, e puntualmente al 31 dicembre non succede mai nulla. Sulla base dell’esperienza fatta non possiamo considerare credibili le promesse che il governo rinnova senza prestarvi fede. Per questo presentiamo una nuova interrogazione esigendo una risposta formale e trasparente sia sullo stato dei lavori che sui motivi che ne stanno causando il blocco.

“La strada statale n. 63 è il principale nodo di collegamento tra la provincia di Reggio Emilia e la Toscana ed è vitale per l’economia di quelle zone collinari e montane. I pendolari che tutti i giorni percorrono la statale 63 hanno per lo meno il diritto di sapere il motivo che ritarda, di anno in anno, il completamento della Bocco-Canala. Il tratto è trafficatissimo, ai lavoratori che giornalmente raggiungono la città dalla montagna si aggiungono i mezzi dei trasporti pubblici e i camion per le merci, fatto che - soprattutto nei tratti più stretti e tortuosi - rende la viabilità molto rischiosa. La problematica è urgente, ma l’unica risposta che riceviamo mese dopo mese è il prolungato silenzio del governo.

“Tra le risposte che ho ricevuto in passato c’è stata anche una lettera del ministro Lunardi che prometteva l’inizio imminente dei lavori. Ma alle molte parole non seguono fatti e alla fine della fiera, sulla 63 e sulla viabilità in montagna, il centrodestra ha speso molte chiacchiere e neanche un euro. Con le dichiarazioni dei suoi esponenti locali, il centrodestra promette tutte le strade possibili e immaginabili. Ma le loro parole suonano false se si guarda ai fatti. Il centrosinistra ha fatto meno proclami, ma ha preso impegni precisi. Li ha finanziati e poi li ha realizzati. All’oggi si profila ormai l’evidenza che un’intera legislatura sia trascorsa senza che sia stata avviata un’opera da tempo cantierabile e senza che sulla SS 63 si sia mosso alcunché, mentre nella legislatura precedente, tra il 1996 e il 1998, il governo di centrosinistra aveva permesso la realizzazione di grandi opere e gallerie nella medesima SS 63 e nelle provinciali contigue. Cito prima di tutto la galleria del Seminario, ma anche interventi come la Ca’ del Merlo-Cigarello, la variante di Collagna o la Gatta-Pianello. Questo governo non ha investito neanche un euro per completare le opere intraprese sulla 63, neanche per una badilata di ghiaia.

“Ma al danno si aggiunge la beffa: il centrodestra sostiene che le strade siano assolutamente fondamentali per la montagna, mentre in questi anni non ha fatto nulla. Il centrosinistra, che invece sostiene che le strade siano uno (ma non il solo) dei fattori per lo sviluppo, è riuscito a realizzare opere per 58 miliardi di euro. Le bugie fanno poca strada ed è giunto il momento di fare chiarezza.