Da tempo la Provincia di Reggio Emilia è impegnata a contrastare la piaga del lavoro nero e dell'evasione contributiva che alterano le regole di mercato, stravolgono i normali rapporti economici e concorrenziali, producendo pesanti effetti sulla sicurezza del lavoro e sull'occupazione.
A tutti i Comuni della provincia è stato proposto di adottare il protocollo d'intesa contro il lavoro nero nei lavori pubblici appaltati dall'ente Provincia, firmato nella primavera 2004. Questa azione è ora al giro di boa. Sono già più di 20 infatti i comuni del reggiano (tra cui Castelnovo) che vi hanno aderito, mentre anche il Comune di Reggio si è già dotato di un proprio protocollo molto simile a quello d'iniziativa provinciale. Nel corso di un recente incontro con i vertici della Provincia che è servito a definire gli ulteriori passaggi, anche le parti sociali hanno preso atto positivamente dello sforzo comune che si sta portando avanti su questo fronte. "L'obiettivo - ha detto l'assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari - è di arrivare a raccogliere, entro l'estate, la quasi totalità delle adesioni, poi ci concentreremo sulle eventuali modifiche da apportare al testo, che ogni Ente è invitato a suggerire, in modo che a fine sperimentazione si possa avere un testo unico condiviso da tutti i soggetti firmatari. Si sta anche valutando l'ipotesi di costruire percorsi formativi dedicati ai settori tecnici delle varie amministrazioni al fine di attrezzare gli operatori rispetto alle novità contenute nel protocollo. Il prossimo appuntamento con le parti sociali è in programma il mese prossimo, per rifare il punto della situazione e procedere speditamente verso la conclusione di questo percorso condiviso".
Il "Protocollo - Lavoro nero" – che fa parte di una più generale strategia che la Provincia sta mettendo in campo per contrastare tutte le forme di lavoro irregolare – contiene importanti novità che riguardano principalmente le procedure. Fermo restando quanto stabilito dalle leggi vigenti, le nuove procedure introducono un reale controllo sull'attività delle imprese che eseguono i lavori pubblici e sui requisiti delle imprese subappaltatrici, coordinando e rendendo omogenee le procedure di appalto pubblico da parte di tutti i committenti pubblici del territorio provinciale.