Home Cronaca “Montagna, una migliore convivenza è possibile”

“Montagna, una migliore convivenza è possibile”

8
0

Un articolo che compare sull'ultimo numero, di maggio, del periodico Stampa reggiana fa il punto sulla situazione dell'immigrazione in montagna e, più in specifico, a Castelnovo ne' Monti.
"A Castelnovo ne' Monti la forte incidenza di cittadini albanesi e marocchini sta creando qualche problema", afferma il riassunto.
E' in cantiere un'indagine, predisposta dalla Provincia, che avrà la scopo di indicare "le piste di lavoro per favorire la reciproca comprensione".
Ritenendolo d'interesse per i nostri lettori, riportiamo di seguito il contributo.

* * *

Per favorire la coesione sociale e una migliore convivenza tra la gente della montagna e i nuovi arrivati, in particolare marocchini e albanesi, la Provincia ha promosso un'indagine i cui risultati dovranno indicare piste di lavoro e di intervento volte ad incidere sulle disposizioni reciproche e sulla reciproca comprensione di migranti ed autoctoni, nonché far emergere criticità e punti di forza della situazione attuale, al fine al fine di predisporre azioni di comunicazione sociale o interventi di supporto alle relazioni interetniche.
Nella zona di Castelnovo Monti, infatti, la presenza di cittadini extra?comunitari provenienti in particolare dall'Albania e dal Marocco è in forte e rapido aumento e ciò sta determinando una situazione, se non di allarme, almeno di preoccupazione tra la gente dei posto, a sua volta fortemente caratterizzata da una consistente presenza anziana (fenomeno tipico delle zone di montagna) e, quindi, con caratteristiche peculiari anche nell'approccio con la popolazione migrante ed i suoi stili di vita.
Solo i cittadini dei Marocco e dell'Albania superano, infatti, un'incidenza dei 10%, sia a livello della zona sia a livello del comune. Inoltre, essi rappresentano, insieme, il 61,6% delle presenze straniere nella zona ed il 70,1% nel comune, dove la concentrazione si mostra ancora più elevata che nel territorio circostante. Marocco ed Albania costituiscono inoltre le due nazionalità a maggiore incidenza, rappresentando nel complesso il 53.7% della presenza femminile non comunitaria della zona ed il 59.8% della presenza non comunitaria nel comune.

Il progetto "Cittadini Italiani e stranieri nell'Appennino reggiano" rientra nelle iniziative dei Piani territoriali provinciali per le azioni di integrazione sociale a favore degli immigrati”. Oltre al Comune di Castelnovo ne' Monti (capofila) fanno parte del progetto, coordinato dalla Provincia, tutti i comuni della zona sociale e la Cooperativa L'Ovile che gestisce lo sportello informativo Stranieri a Castelnovo ne' Monti.
L'indagine dovrà in particolare far emergere i comportamenti e gli stili di vita (nell'ambito dei lavoro, dei rapporti di vicinato, nell'atteggiamento verso i figli, nel rapporto con la scuola, con i servizi, con l'accesso alle risorse del territorio, ecc.), attraverso la somministrazione di un questionario rivolto a due campioni di cittadini - autoctoni e immigrati - per un totale di 500 persone tra i 18 e i 75 anni da intervistare.
Carica da filTale opportunità è in particolare favorita dalla presenza a Castelnovo ne' Monti dello Sportello informativo per gli stranieri che sta funzionando molto bene sia per quanto riguarda iniziative di tipo culturale (gruppi di lavoro rivolti a bambini e ragazzi ed a donne di entrambe le etnie per favorire la conoscenza delle rispettive cuiture), sia socio-assistenziale (supporto diretto alla ricerca della casa e dei lavoro, in particolare nel caso di donne straniere sole).
Lo sportello, come detto gestito dalla Cooperativa l'Ovile ha assunto, nel corso della propria attività, il rilievo di un punto consolidato di riferimento per la popolazione straniera, ma anche per la popolazione autoctona nelle sue relazioni con le persone migranti e per altri attori sociali (gruppi di volontariato ed associazioni). Lo sportello è diventato in sostanza il luogo "naturale" di confronto e di coordinamento di tutte le attività poste in atto dall'ente locale in relazione ai cittadini stranieri.
In questo senso, si valuta che la ricerca possa trovare terreno fertile per l'adozione di un modello d'azione partecipato e che i suoi risultati possano essere rapidamente tradotti in indicazioni e prassi operative.
Nel suo complesso, il progetto ha dunque l'obiettivo di porre le premesse per attivare un piano territoriale che integri interventi capaci di incidere sui diversi aspetti della questione e, in particolare, sulle disposizioni reciproche e sulla reciproca comprensione tra i diversi gruppi etnici ormai presenti sul territorio, ivi compreso, ovviamente, quello autoctono o comunque di nazionalità italiana. L'iniziativa consentirà inoltre la programmazione e la progettazione di interventi mirati nel contesto della programmazione territoriale di zona e della formulazione dei piani sociali di zona, ma anche l'allestimento di un programma di sensibilizzazione rivolto a tutta la popolazione.