Home Cronaca Toano, scuola intitolata ad un “alunno modello”

Toano, scuola intitolata ad un “alunno modello”

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La scuola primaria di Cerredolo sarà intitolata a Michele Tori, l’alunno di dieci anni scomparso lo scorso settembre dopo una lunga battaglia contro la malattia.
“La cerimonia si terrà domani pomeriggio, sabato 7, con inizio alle ore 16 – spiega il sindaco Michele Lombardi – alla presenza di studenti, insegnanti, familiari, amici, autorità e cittadini. L’amministrazione comunale ha voluto contribuire direttamente, assieme all’istituto comprensivo di Toano, all’organizzazione di questo momento in segno di riconoscimento dell’ammirevole esempio rappresentato dal piccolo Michele per la comunità locale”.
Impossibilitato a frequentare la scuola a causa della grave malattia con la quale conviveva dal 1998, un gruppo di insegnanti gli aveva consentito di proseguire gli studi da casa.
“Michele Tori – sottolinea Silvia Razzoli, dirigente scolastico dell’istituto ‘Ugo Foscolo’ – è stato un ‘alunno modello’ che ha dato prestigio alla scuola per la sua devozione allo studio, per la sua ferrea volontà di apprendere, per il suo interesse ad approfondire e ampliare le conoscenze, per la perseveranza con cui, pur nella malattia, ha voluto continuare a frequentare le lezioni da casa, in presenza e on-line ottenendo risultati ottimi in tutte le discipline”.
Si legge inoltre nella delibera con cui il consiglio d’istituto ha unanimemente approvato questa scelta: “Il suo attaccamento alla scuola e la tenacia con cui non ha mai voluto smettere di imparare, ha sollecitato in ambito scolastico percorsi di ricerca e sperimentazione professionale nei docenti oltre che uno straordinario processo di partecipazione attiva tra scuola e famiglia; la sua particolare personalità e la volontà di volere realizzare il suo progetto di studio ha attivato e mobilitato sinergie tra le altre famiglie, la classe di appartenenza, la comunità locale ed enti e associazioni del territorio, tanto da veder concretizzato un fattivo modello educativo condiviso e partecipato”.
Conclude la dirigente Razzoli, riprendendo lo stesso documento: “Con la sua straordinaria capacità di affrontare la condizione della sofferenza, ha diffuso attorno a sé gioia e positività grazie al suo contagioso sorriso”.