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PESCE D’APRILE / Castelnovo, rovinata al suolo la torretta di monte Castello

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Nel pomeriggio di ieri, forse complici gli eventi atmosferici sfavorevoli di questi giorni, è inopinatamente rovinata al suolo la torretta (o meglio: quel che ne rimaneva) di monte Castello a Castelnovo ne’ Monti. Lo sciagurato e incredibile evento priva il capoluogo appenninico della sua più antica testimonianza storica. Gli ormai diroccati avanzi murari si facevano infatti risalire agli anni attorno al 1000. Già nel 1111 si aveva avuto una prima testimonianza documentaria della sua esistenza, allorquando essa fu ceduta da Matilde di Canossa all’abate del monastero di S. Apollonio.

Residenza, secoli dopo, del podestà estense, al cessare di questa funzione andò via via in disuso totale, fino a giungere al più completo degrado ed abbandono.
Ad accorgersi dell’accaduto è stato ieri un abitante del luogo, che passeggiava nei pressi verso sera, dopo la giornata di lavoro. Come si può immaginare la voce si è sparsa molto rapidamente. Stupore, vivo disappunto, malumore e costernazione si colgono un po’ in tutti i basiti cittadini, rimasti veramente di sasso nell’apprendere il fatto. Tante persone, appena rese edotte di quanto successo, si sono recate spontaneamente sulla cima della pineta più alta di Castelnovo - quasi muta processione - a rendersi conto direttamente di come stavano le cose.

Purtroppo i ripetuti appelli di questi anni tendenti a sollecitare l’Amministrazione civica a procedere al restauro e alla valorizzazione turistica dell’importante vestigia si trasformano ora solo in amaro rimpianto. I “io l’avevo detto” ovviamente si sprecano.

Il manufatto, che ha ceduto nella sua parte occidentale, dove già era presente, alla base, un’evidente incrinatura causata dal distacco progressivo dei conci esterni che ne costituivano la parete, si è praticamente accartocciato su se stesso, quasi senza rumore. Evidente (evidente lo è ora, a quanto pare) la situazione di grave precarietà statica che presentava e di cui purtroppo nessuno si è accorto in tempo.

Dopo i sopralluoghi di rito dei tecnici, effettuati a tambur battente ieri sera, si apprende che intenzione dell’Amministrazione, espressa prontamente dal sindaco, è quella di riedificare al più presto la torretta - uno dei simboli, insieme alla Pietra di Bismantova, del paese - nel modo più simile all’originale. E per far questo, accanto ad un congruo stanziamento di fondi che la Giunta delibererà nella sua prima seduta utile chiedendo anche l’intervento della Regione e della Soprintendenza ai Beni Storici, ci si baserà sulla documentazione fotografica esistente. A questo scopo si chiede fin d’ora ai cittadini di collaborare se in possesso appunto di immagini che possano aiutare ai fini di una ricostruzione il più fedele possibile.

E’ facile, a questo punto, che si coglierà anche la spiacevole “occasione” - e in tempi piuttosto ristretti - per dare una sistemata più degna a quest’importante area, per renderla maggiormente fruibile e godibile da turisti e residenti. Un po’ come già fatto per la dirimpettaia pineta di monte Bagnolo. Tra le prime cose si renderà a questo punto necessario tagliare un po' di alberi intorno al monumento, illuminato (quando potremo osservarlo di nuovo, sia pure in facsimile), per renderlo accessibile e visibile dalle vie e piazze centrali ed abbellire così il panorama del paese nel suo complesso.