In via Franceschini, in pieno centro storico castelnovese, sono comparse da poco due targhe su un muro di una casa recentemente ristrutturata ed abitata. Le scritte recitano: “Antica porta Martana” e “Via C. Franceschini, 1791-1849, patriota e carbonaro”.
Ci piace segnalare la cosa per il suo indubbio valore civico-storico-turistico. E casomai, ancor meglio, per la sua capacità di stimolare una curiosità al passante.
Siamo convinti che questi piccoli segni indichino l’interesse e la “spinta” dei residenti più avvertiti dell’importanza della riscoperta e della necessità della valorizzazione del nucleo originario del capoluogo appenninico, sul quale ancora troppo poco è stato scritto, insegnato e tramandato.
E’ innegabile l’utilità di mettere in cantiere tutte quelle azioni che possano rivelarsi utili ad una maggiore fruizione e conoscenza delle radici storiche locali. Ed anche iniziative come questa che segnaliamo possono servire non poco. Soprattutto se hanno un seguito, magari ben studiato e programmato.
Circa l’origine del nome della porta attraverso cui tempi addietro, da nord, si entrava in Castelnovo, non abbiamo tratto chiarimenti: “Martana” ci rimane pertanto vocabolo la cui provenienza e significato sono ancora da decifrare (invitiamo chi avesse elementi ad intervenire!). La signora Mariolina Cagnoli, proprietaria col marito Riccardo Canovi dell’immobile in questione, ci ha gentilmente ospitato e ci ha fatto vedere un bel dipinto del pittore Pietro Zanetti. Vi è ritratto, in primo piano, il patrono S. Pancrazio, riprendendone i tratti dall’immagine che si può ammirare attualmente nella Chiesa della Pieve; alle sue spalle una rappresentazione di come avrebbe potuto presentarsi la porta in questione. Tutto molto interessante.