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L’intervento. Luigi Cagni sul bilancio 2005 di Castelnovo ne’ Monti

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Pubblichiamo di seguito un intervento del consigliere della "Lista civica per Castelnovo Monti" rag. Luigi Cagni sul bilancio 2005 approvato dal Consiglio comunale del capoluogo montano. Ribadiamo, come di consueto, che altri eventuali interventi sul tema saranno graditi.

"Carta canta e villan dorme" - Per la Giunta Comunale il dibattito sul bilancio di previsione per l’esercizio 2005 parte male perché, con atteggiamenti poco trasparenti, ha violato le regole del gioco impedendo a Luigi Bizzarri, capogruppo della lista d’opposizione “Castelnovo trasparente”, d’avere i conti delle spese sostenute nel 2004 per gli appalti del Global Service, poi non rispondendo alla richiesta di dati presentata da Umberto Casoli, capogruppo della “Lista civica per Castelnovo Monti”, relativamente agli incarichi esterni, alle consulenze ed agli appalti affidati negli anni 2002-2003-2004 e, da ultimo, rifiutando di fornire dati sull’andamento della gestione del teatro Bismantova del quale il Comune è azionista di maggioranza. A questo proposito va detto che la legge prevede che al bilancio di previsione siano allegati i rendiconti delle società partecipate e tale obbligo risulta ancora più evidente se si ricorda che la quota di proprietà del Comune è del 67% circa.
Di questo caso la “Lista civica” ha investito esplicitamente il Collegio dei Revisori dei conti.
Altro comportamento della maggioranza sicuramente censurabile è quello di aver propinato con insistenza, sin dalle prime riunioni di Consiglio ed in tutti gli incontri con i cittadini, un ritornello, un argomento propagandistico che è divenuto un vero slogan: i tagli di bilancio fatti dalla finanziaria. Ma la finanziaria stessa, al comma 63 dell’art. 1, smentisce clamorosamente queste lagnanze confermando i trasferimenti statali per ogni singolo Ente. Infatti anche raffrontando dati omogenei della relazione della Giunta si vede che le previsioni di “Entrate da contributi e trasferimenti correnti” - che comprendono ovviamente anche i trasferimenti dallo Stato - per il 2004 praticamente si equivalgono a quanto previsto per il 2005 e siamo sicuri che a consuntivo, quindi a dati certi, nel 2005 si supererà il 2004. Sembra, dunque, del tutto ingiustificato e tendenzioso il bombardamento psicologico al quale sono stati sottoposti i cittadini.
Questo insistere e dar fiato alle trombe su dati non veri (“progressivo taglio dei trasferimenti” dice la relazione) è un atteggiamento preoccupante perché tende a trasferire a livello locale la competizione politica nazionale creando una frattura netta nel Paese: niente di buono può venire da posizioni preconcette che non hanno a fondamento dati reali. Si vuole dare della politica un’immagine manichea.
Noi pensiamo, invece, che lo sforzo da fare sia quello di cercare la posizione giusta sui singoli problemi, che sono tanti e vanno affrontati con obiettività e serenità.
Aggiungiamo che queste posizioni preconcette e pilotate sono dannose anche perché allontanano dalla realtà e da quello che resta un problema quanto mai attuale: cercare di eliminare le sperequazioni, che sono tante e talora clamorose, che si colgono in diversi campi compreso quello delle Amministrazioni locali. Crediamo forse che il nostro Comune o i Comuni della nostra montagna si trovino nelle stesse condizioni del Comune di Reggio, di altri Comuni della pianura o di altre zone ricche del Paese? Dov’è finita la politica di riequilibrio del territorio? E la “città diffusa” che avete immaginato e promesso con toni evangelici, dove si trova? Possiamo continuare a chiedere tutti le stesse cose in base a slogan che ci vengono propinati e poi vedere che le condizioni economiche e sociali di quelle aree “forti” si allontanano da noi sempre di più?
Al riguardo è eloquente la “relazione previsionale” della Giunta allorchè ricorda che: “Il Comune di Castelnovo Monti è stato caratterizzato nei passati decenni, come del resto quasi tutti i Comuni montani dell’Appennino emiliano-romagnolo, da una dinamica evolutiva che ha fatto registrare un progressivo processo di decadimento non solo sul piano demografico e sul piano urbanistico-territoriale, ma anche sul piano sociale ed economico, se si confrontano i dati con quelli più favorevoli delle aree centrali e di pianura della Regione”. A conferma che detti squilibrii diventano sempre più evidenti, da una pubblicazione del 14/01/05 dedicata al reddito “pro capite” nei vari Comuni della Regione Emilia-Romagna si ricava che il primo è S. Lazzaro di Savena (alle porte di Bologna) con € 21.218,35. Si rileva pure il grosso scarto esistente tra Comuni di pianura e Comuni di montagna ed in questa classifica notiamo, con amara sorpresa, che Castelnovo non è il primo Comune della Comunità Montana, ma è preceduto da Viano e Baiso.
Sembra lecito chiedersi cosa sarebbe di noi se non avessimo l’Ospedale, tutte le scuole medie superiori, centri di servizio e di commercio, la sede della Comunità Montana, ecc. Evidentemente qualcosa sta sfuggendo ai nostri amministratori, a dispetto delle loro affermazioni trionfalistiche, autocelebrative ed autoreferenziali.
Siamo certi che questo quadro generale negativo non trarrà alcun beneficio da decisioni della Giunta qual è quella di aumentare l’ICI del 23,6% che penalizza tutti, anche chi ha investito nel nostro paese dando prezioso lavoro a tante imprese
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