Un nuovo appuntamento proposto dal GAOM (Gruppo Amici Ospedali Missionari) è in programma domenica 13 marzo, alle ore 15, al Cinema Teatro Ariston di Felina il cui ricavato e' interamente destinato al sostegno delle proprie iniziative.
Si tratta de "Il gatto che aveva gli stivali", uno spettacolo di burattini per grandi e piccini di Maurizio Corniani, con il quale il GAOM festeggia anche i 21 anni di attività dell'Associazione da sempre a fianco di chi soffre e di chi si vuole adoperare per alleviare il dolore e il bisogno.
Tantissime le azioni portate a compimento in questi lunghi anni di lavoro: nel 2004, a livello medico, oltre al servizio consueto presso l'ospedale missionario di Gambo, è stata organizzata una profilassi per il tracoma e continua a livello strutturale la costruzione dei villaggi per i lebbrosi, dotati anche di corrente elettrica, iniziati gli scorsi anni.
Il 17 febbraio, dopo quasi un mese di permanenza in Etiopia, sono rientrati a casa sette volontari del GAOM che si erano divisi in due gruppi di lavoro, uno con mansioni mediche presso l'ospedale missionario di Gambo (i dottori Riccardo Azzolini – presidente del GAOM - e Tiziano Setti, l' infermiera Mariuccia Gherardini e la volontaria Michela Giglioli), l'altro per seguire i lavori iniziati a Shashemane, a 40 km di distanza nella savana (Lino Triglia, Giuseppe Magnani e Alberto Campari).
Proprio l'esperienza maturata con il GAOM ha spronato Alberto Campari a scrivere il libro "Ascesa dall'abisso" che sarà presentato sempre domenica 13 marzo, dopo lo spettacolo di burattini con la collaborazione di Maurizio Corniani e l'accompagnamento musicale di Francesca Bianchi e Francesco Boni. Il libro raccoglie appunti, testimonianze ed esperienze raccolte anno dopo anno: "Sapevo che stavo vivendo qualcosa di importante, perciò scrivevo", dice l'autore, "Si tratta di un cammino di crescita. L'abisso di cui parlo è il cuore dell'uomo. Partendo da ciò che ho vissuto personalmente arrivo a parlare degli aspetti tribali e culturali, della natura e della Provvidenza....". Il testo è arricchito da splendide foto scattate in Etiopia.