Vuoi vedere come funziona da dentro la grande macchina della diplomazia e l’attività dei consolati e delle ambasciate?, vuoi dare il tuo contributo alla diffusione della cultura italiana nel mondo?, vuoi perfezionare le lingue straniere e incontrare culture e mondi nuovi?, o vuoi semplicemente fare un’esperienza avvincente, impegnativa e che metta alla prova le tue capacità? I bandi editi dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con la CRUI (Conferenza Rettori Università Italiana) offrono centinaia di proposte di tirocinio, da svolgersi in tutte le parti del mondo, per un periodo di tempo di tre mesi (estendibili).
Le posizioni aperte, pubblicate sul sito della CRUI, pervengono dalle ambasciate, dai consolati e dalle rappresentanze permanenti dell’Italia presso le organizzazioni internazionali, oppure dagli istituti di cultura italiani sparsi ai quattro angoli del pianeta. La gamma delle possibilità e dei progetti quindi è vastissima, ma non copre programmi di cooperazione veri e propri, sul campo, quelli che generalmente vengono organizzati da ONG. L’ambito è quindi quello della diplomazia, della cultura e della organizzazione, tutte cose però che non impediscono certo ai tirocinanti di scendere per strada, e calarsi tra la folla.
Tutt’altro. Per chi non ha agganci parentali o amicali nella sede di tirocinio, incontrare la gente del posto è d’obbligo, poiché fin dal primo giorno si rende subito necessario escogitare quelle tattiche di sopravvivenza quotidiana, diciamo, di base. Vestirsi, cucinare, lavare i panni, e soprattutto capire come fare tutto questo in un tempo ragionevole e in modo economico puo' essere difficile sia per chi finisce nella Grande Mela, sia per chi arriva in una qualsiasi Khartoum, in situazioni non sempre agevoli per ragioni politiche, sociali ed economiche. In ogni caso una grande e bella lezione di vita.
Per partecipare, si deve essere laureandi con il 70% degli esami già in curriculum ed una media di 107/110, oppure laureati da non più di 18 mesi. Una prima selezione viene effettuata dall’ufficio preposto dalla propria università, dopodiché la scelta finale passa al Ministero, che sulla base dei curriculum inviati assegna le posizioni, secondo le preferenze indicate nelle domande. Nell’elenco delle posizioni aperte, pubblicato dalla CRUI, viene indicato il tipo di attività, di competenze linguistiche o formative necessarie per candidarsi in una determinata sede. Inoltre, molte università assegnano borse di studio, a volte anche consistenti, per coprire le spese. Da parte del Ministero, invece, non è previsto alcun contributo.
Le iscrizioni si effettuano contattando i referenti della propria università per tale progetto, un elenco dei quali è ancora disponibile sul sito della CRUI, e compilando l’apposita domanda online.