Dopo il soffitto della sala lettura della Biblioteca Panizzi, reinventato da Sol Lewitt, è toccato a Robert Morris presentare un progetto per lasciare a Reggio Emilia una traccia dell'arte del XXI secolo.
Lo scultore americano ha scelto di rappresentare ciò che ha ritenuto significativo della società contemporanea: l'alienazione.
Sotto un peso su cui, forse ironicamente, è incisa la parola "speranza", è piegata una figura acefala, dal sesso non specificato in quanto simbolo.
L'opera è stata collocata nel chiostro di San Domenico, luogo storicamente deputato al silenzio. Anche qui un'altra provocazione: nel momento tradizionalmente connesso alla meditazione, il tramonto, l'installazione prevede un supporto sonoro, rumori metallici che hanno perso la loro armonia e non riescono ad alleviare la sofferenza.
L'opera è visitabile da martedì a domenica dalle 16 alle 19; in piazza Prampolini 5, nello spazio Mostracittà, un'esposizione documenta la realizzazione dell'opera, compreso il bozzetto originale e il video che ne registra le diverse fasi.