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Aggiornamenti dalle zone colpite dallo tsunami

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Il maremoto, o “tsunami”, che ha spazzato le coste dello Sri Lanka, l’India orientale, la Thailandia, l’Indonesia e, in misura minore, molti altri paesi, è una catastrofe che, oltre a provocare oltre 430.000 morti, ha interessato una porzione di territorio vastissima, abitata da oltre 300 milioni di persone. Come spesso succede, sono le popolazioni più povere ad essere maggiormente colpite; ovviamente la tragedia è stata grande anche per i turisti occidentali, ma per le popolazioni locali si è trattato di una vera apocalisse.
Grande è stata la generosità degli italiani e anche la Caritas diocesana ha raccolto, fino ad oggi, circa 510.000 euro, segno di una sensibilità e generosità diffusa della popolazione reggiana e del gran lavoro di sensibilizzazione e impegno delle parrocchie. L’impatto emotivo e mediatico di una tragedia epocale quale quella che ha colpito il sud-est asiatico, hanno scatenato una vera e propria gara di solidarietà che ha trovato nella Caritas un riferimento e un interlocutore di fiducia.
Secondo una modalità di intervento ormai consolidata, che risponde all’orientamento di fondo di Caritas Italiana, gli interventi in favore delle popolazioni colpite dal disastro si compone di tre momenti specifici e consecutivi:
· aiuto d’urgenza;
· riabilitazione e ricostruzione;
· sviluppo.
Questo orientamento presuppone quindi un impegno di lungo periodo, al fianco delle popolazioni così duramente colpite, anche e soprattutto quando l’attenzione dei media e dei vari donatori internazionali saranno calati.
Dopo la prima analisi delle situazioni più critiche, in Indonesia, Sri Lanka e l’India, la rete Caritas ha inviato immediatamente due team di esperti per lo Sri Lanka e l’India, composti da operatori di varie Caritas nazionali, tra cui Terry Dutto e Francesco Paletti (operatori di Caritas Italiana), rispettivamente in India e Sri Lanka e un esperto in Indonesia e Thailandia. Il compito principale dei due gruppi di lavoro era di affiancamento e supporto alle Caritas locali, con l’obiettivo specifico di:
Ø predisporre gli aiuti d’urgenza (logistica, rilevazione dei bisogno, …);
Ø effettuare un’analisi approfondita dei bisogni;
Ø elaborare programmi e progetti specifici sia per la fase di emergenza che per la fase di riabilitazione e accompagnamento da presentare alla rete Caritas;
Ø riferire costantemente alla rete Caritas.
Il primo stanziamento di Caritas Italiana è stato di 100.000 euro, impegnati già dal 27 dicembre per i primi aiuti d’urgenza, che è stato successivamente incrementato, man mano che ci si rendeva conto della gravità della tragedia, fino ad arrivare a 1.600.000 euro impegnati per gli aiuti d’urgenza.
La Caritas diocesana di Reggio Emilia, in collaborazione con Caritas Italiana, sta cercando il modo migliore per investire la grande quantità di fondi raccolti, individuando progetti da finanziare che possa incidere in modo significativo nel paese in cui si interviene e in modo che l’aiuto materiale, necessario in questo momento e per i prossimi anni, diventi anche occasione di scambio e di conoscenza, a livello civile e pastorale, con un paese straniero e una popolazione di altra cultura.
Infine, la tragedia che ha colpito il sud-est asiatico continua a farci riflettere che dobbiamo sempre più pensarci “senza frontiere” e continuare ad essere consapevoli che ogni angolo della terra ha un popolo che grida e tutti aspettano un tempo di riposo e di pace.
Se una lezione va tratta da eventi come quelli del maremoto in Asia, non deve riguardare soltanto le vittime, ma tutti noi, sollecitati a prendere le distanze da illusioni di sicurezza e a ritrovare vie di vera solidarietà e impegno per chi nel mondo soffre maggiormente
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Caritas diocesana di Reggio Emilia – Guastalla