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Le altre spiagge dello tsunami

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I mezzi di informazione ragionano a forza di record: la più grande catastrofe del secolo, la più grande gara di solidarietà della storia...
Ma provate a rispondere ad alcune semplici domande: se lo tsunami non avesse colpito aree così importanti per il
turismo, avremmo avuto lo stesso coinvolgimento mediatico?
Se a causa dello tsunami non fossero morti tanti turisti italiani avremmo avuto la stessa gara di solidarietà?
Lo tsunami è altro dal nostro qui e ora. Non ne abbiamo alcuna percezione fisica. Solo immagini che ci giungono dalla televisione.
Per assurdo lo tsunami potrebbe anche non esistere, potrebbe essere un'invenzione del Grande Fratello perchè la carità e l'empatia con il dolore sono una forma di religione per recuperare consenso, e così Bush e il governo americano tornano ad essere "buoni" agli occhi del mondo.
E intanto ci siamo un po' dimenticati dei morti in Iraq, quelli non causati da catastrofi naturali inevitabili, ma da azioni di uomini contro altri uomini, di fratelli contro fratelli, quelle sì morti evitabili ...
Sms che donano un euro, minuti di silenzio dappertutto, tanta tanta televisione, quanta ipocrisia! E girano tanti di quei soldi che nemmeno le associazioni di solidarietà riescono a gestirli tutti, Medici Senza Frontiere ha mandato un comunicato stampa dove dice di non mandare più soldi, perchè più di così non possono gestirne,
pensate a dove andranno tutti questi soldi ... provate a
immaginare ... E tutto questo giro di soldi alimenta economie, fa crescere il Pil ...
Ma noi, che siamo per il movimento della Decrescita Felice, che lottiamo per un mondo migliore, un mondo in cui il Pil è meglio se scende, noi non dobbiamo cadere in questa trappola! Il nostro qui e ora. E' lì che dobbiamo impegnarci, è lì che dobbiamo mettere la nostra energia, la nostra umanità (anche i nostri soldi).
Proprio mentre quella grande onda (che è stata subito battezzata "l'onda assassina", così come la montagna è assassina quando muoiono gli alpinisti, ma la Natura non è mai assassina!) arrivava con velocità prepotente sulle coste di Pukhet e Phi Phi Island, io stavo camminando sulle coste del Salento, vicino al faro di Otranto, il
punto più estremo verso est che ci sia in Italia. Il punto più vicino all'Albania ... Paesaggi bellissimi, coste per chilometri senza presenza umana, ovviamente però c'è una base americana da cui partono aerei militari di controllo sul Mediterraneo, ma per il resto silenzio. Su queste spiagge si nota una cosa che in altre spiagge non c'è: tanti vestiti. A voi non fa impressione quando camminate in un posto isolato e trovate dei vestiti abbandonati? Non
vi fanno pensare quale storia questi vestiti potrebbero raccontare, quale tragedia segretamente nascondano?
Vestiti di profughi in fuga, profughi che si spogliano e si cambiano d'abito per passare inosservati, profughi che annegano ...
Questo è il nostro tsunami, il nostro qui e ora. Da 15 anni circa, alla spicciolata, sulle nostre coste arriva un'onda di sofferenza, dall'Albania, dal Marocco, dalla Libia, dallo Sri Lanka, da tutti i paesi poveri. Questo tsunami non ce lo vogliamo ricordare, preferiamo rimuoverlo. Nessuna televisione raccoglierà fondi per loro. E noi ci siamo dimenticati dei tanti morti, ormai saranno migliaia, carrette del mare affondate o lasciate affondare dalla nostra Marina, gommoni mai arrivati, persone annegate, persone in Italia trattate senza pietà; il tutto partì dagli Albanesi che sbarcavano a migliaia, chiusi nello stadio di Bari, ve lo ricordate, o no?
In questi giorni sono alle prese con la burocrazia italiana. Due ragazzi albanesi a cui scade il permesso di soggiorno. Vivono da anni in Italia, ma non possono vivere liberi come noi. Devono sempre dimostrare qualcosa alla Questura. Loro devono dimostrare di avere versamenti Inps. Noi no, possiamo benissimo vivere senza. In questi giorni devo assumere questi due ragazzi, come collaboratori
domestici, come badanti, perchè possano rimanere in Italia. Loro che sono ormai integrati nel sistema, anche più integrati di me, bravi cittadini, bravi consumatori, occidentali perfetti, se non li assumo vengono rimpatriati.
Questo intendevo per ipocrisia.
Attenti a non caderci, questa trappola è per tutti noi!
Non facciamo come i tedeschi con il Nazismo. La mia generazione, i quarantenni di oggi, in Germania è una generazione così "consapevole", così solidale, attenta al prossimo, ma il marcio del Nazismo, no, quello non l'hanno ancora affrontato. Non hanno ancora avuto il coraggio di chiedersi perchè i loro padri hanno fatto quello che hanno fatto.
Meglio rivolgere lo sguardo all'esterno, che al nostro interno, fa meno male ...