E' il momento di lanciare davvero la federazione dell'Ulivo. Le liste unitarie per le elezioni regionali si faranno: saranno un segnale positivo ai nostri elettori, ma anche la promessa di una politica più unitaria e responsabile nel dopo-elezioni, e di una unità non "contrattata", ma vissuta come condivisione di valori e di progetto nel medio e lungo periodo.
Dopo tragedie come Chernobyl, come l'AIDS e la fame in Africa, come l'11 settembre in America, come lo tsunami nell'Oceano Indiano, muoiono le distanze nel mondo, cresce una consapevolezza di cittadinanza globale e insieme con l'interdipendenza delle economie (per esempio il boom della Cina) si fonda sempre più una sfera pubblica e politica di livello mondiale. In un momento come questo, la buona politica non coltiva i fondamentalismi e non esaspera le identità, ma assume come orizzonte, speranza e, al tempo stesso necessità, l'idea di uno sviluppo equilibrato e sostenibile: non è in un momento come questo che si può parlare ai cittadini coltivando idealità e progetti nell'ambito di piccoli spazi ristretti e forze politiche minoritarie.
A livello locale, a Reggio e nel l'Emilia, è possibile federare oggi i Gruppi consiliari eletti nei Comuni e nelle Provincie.
Ma si può e si deve fare di più. Si possono "federare" i partiti, i loro organismi dirigenti e gli stessi iscritti e militanti.
In altre parole, si devono creare regolarmente spazi ed occasioni, anche al di fuori delle sedi delle amministrazioni pubbliche, dove dirigenti, persone e associazioni di base di diversa ispirazione e appartenenza di partito possono confrontarsi e arricchirsi reciprocamente su idee e iniziative politiche di più largo respiro.
Tra le "regole" del costituendo soggetto federativo, oltre la federazione delle rappresentanze degli eletti, si dovrebbero prevedere ogni 2 o 3 mesi degli incontri "assembleari" delle organizzazioni di base, aprendole anche a non iscritti o a rappresentanze associative di movimenti diversi dai partiti che si riconoscono nel progetto dell'Ulivo.
Sarebbe un'occasione di rinnovamento e arricchimento culturale degli stessi partiti e di un modo di fare politica troppo e troppo spesso schiacciato sull'esercizio del potere e sulla comunicazione pura e semplice, con spazi sempre più stretti per il ruolo delle persone.
Come parlamentari eletti da un elettorato composito, ma con forte volontà e vocazione unitaria, sentiamo come parte del nostro mandato il dovere di esprimere una forte sollecitazione a realizzare davvero tutto questo.
E a Reggio Emilia, dove la lista unitaria per l'Europa ha ottenuto il risultato migliore del Paese, ci sono tutte le condizioni per farlo.