Un opuscolo che sta arrivando in questi giorni a tutte le famiglie castelnovesi ripropone la vicenda della rotonda di S. Pancrazio, i cui lavori intanto però proseguono a pieno ritmo.
Mittente: la Lista Civica per Castelnovo Monti. Destinatario: ovviamente l'Amministrazione comunale.
In tale stampato l'opposizione di centrodestra ricostruisce le fasi della destinazione urbanistica del famigerato e ormai più che noto incrocio in cui convergono le tre principali vie interne di Castelnovo: via Roma, via Micheli, viale Bagnoli, transitate giornalmente da migliaia di mezzi.
Partendo dal Prg del 1990, in cui in tale area, destinata a "incroci stradali complessi", era ricompresa una buona porzione del confinante giardino di proprietà della famiglia Marconi, si ripercorrono poi i passaggi amministrativi che da allora hanno portato a delimitare l'attuale area nel modo attuale nel piano strutturale comunale (Psc).
Nel mentre che si chiede alla magistratura d'interessarsi della questione, il gruppo consiliare guidato da Umberto Casoli ribadisce i perchè del suo no.
"Noi crediamo che la rotonda non sia necessaria, ma, se anche lo fosse, siamo sicuri che non era necessario invadere il parco dell'ospedale", si afferma.
Quindi, il no alla rotonda è più precisamente un no alla sua collocazione.
Il messaggio che filtra dalla ricostruzione è compendiato in effetti dalla colorita frase dialettale - che costituisce peraltro il titolo d'apertura - "che potrebbe pronunciare uno dei tanti cittadini all'antica che non conoscono bene Prg, Psc, Rue e Poc ma sanno come gira il mondo": "S'le'era mia, im l'iven bele tota, ater che bàli!" ("S'era mia - la terra - me l'avevano già presa, altro che balle!"). Riferita evidentemente alla terra del sindaco (giardino Marconi) ricompresa per buona parte nell'area destinata per l'appunto in un primo tempo ad "incroci stradali complessi".
Intanto, la Lega Nord Alto Appennino Reggiano, dal canto suo, in un suo comunicato accusa Marconi di essere "un ottimo Amministratore ... del patrimonio di Famiglia".
"Ora che la costruzione della rotonda è sotto gli occhi di tutti, quali giustificazioni hanno i Ds, la Margherita e i Verdi? Pare che la "linea" ufficiale dei Ds verso i cittadini, scandalizzati del regalo fatto alla famiglia Marconi, sia questa: 'non è la strada che entra nel parco dell'ospedale, è l'ospedale che si è avvicinato alla strada!'".
Secondo la Lega "la rotonda viene costruita nel parco dell'ospedale S. Anna per non toccare un giardino privato, proprietà Marconi" e "disattende norme e regolamenti vigenti".
Proprio per questo - ricorda sempre la nota del Carroccio locale - è già stata presentata denuncia alla Procura della Repubblica, dai consiglieri della Lista Civica, per un possibile danno alla salute dei degenti e degli operatori ospedalieri.
"Sindaco e Giunta di centrosinistra, con arroganza, procurano un danno irreparabile ad un bene pubblico contro il buon senso e le proteste della maggioranza dei cittadini: questa non è democrazia!".