"Che c'entra Dio?". Questa la domanda forte che ha fatto da sottofondo alla presentazione del libro Shemal, opera prima della felinese Normanna Albertini, svoltasi poche ore fa nel foyer del teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti, alla presenza di un pubblico numeroso e partecipe.
Il libro racconta una storia ambientata a fine '400 e tratta d'inquisizione. "L'inquisizione è stata una vicenda che nulla ha avuto a che fare con la religione. E' stata invece un'enorme operazione di puro e semplice potere, spietatamente perseguito attraverso l'appropriazione delle ricchezze dei cosiddetti eretici", ha detto l'autrice. "Quanto incamerato dalle confische veniva equamente spartito tra inquisitori, Chiesa e istituzione (comune, città o stato che fosse)".
Il potere. I beni. Le vere molle. Appunto: "Che c'entra Dio in tutto questo?".
Ma anche il titolo, che significa? "Shemal è un'antica divinità mesopotamica, il cui nome è stato reso nel mondo ebraico con Samaele, il 'veleno di Dio', il Satana". Nel libro sta a simboleggiare il potere. Tutto ruota attorno ad esso. "Per esso si incrinano i rapporti nella coppia, nella famiglia, nella società...".
Se anche la vicenda ci porta indietro di secoli, nel corso dell'esposizione non sono mancati parecchi riferimenti all'attualità. Perché i meccanismi sottesi alla storia narrata in questo libro sono forse insiti nella stessa natura nell'uomo.
Toccante il momento in cui Normanna ha proposto all'uditorio le parole quasi spassionate per lucidità, ma piene in realtà di passione di bene e di profonda comprensione e compassione per l'uomo, di una giovane internata ad Auschwitz - dove poi ha trovato la morte nel 1943 - che rifletteva sulla natura della persona-aguzzino. "Una descrizione che si attaglia bene, per me, a tutti gli aguzzini di ogni tempo", ha commentato.
Storie di ordinaria esclusione. Ragioni nobili ed ufficiali che nascondono la loro vera natura di pretesti. Vittime che sono, in primo luogo, come ha affermato l'autrice, "le donne e i bambini".
"Ma cristianesimo ha significato liberazione per la donna, per colei che dà la vita, le cui condizioni sono sempre state di assoluta sottomissione. Questo è il vero tratto che distingue e dà alla nostra cultura occidentale - se così si può dire (perchè di questi tempi una frase del genere è facile a travisamenti, ndr) - quel qualcosa in più rispetto ad altre".
Ma - abbiamo chiesto dopo, a tu per tu, a Normanna Albertini - posto questo, ci viene in mente quando il Papa insisteva perché fosse inserita nella redigenda Costituzione Europea l'affermazione circa le radici cristiane comuni dell'Europa...
"Certo, secondo me la richiesta aveva pieno fondamento. Anche se penso che poi... fosse o meno accolta (non lo è stato, come sappiamo)... credo potesse risultare tutto sommato secondario...".
Perché è andata a cercare nelle "cose brutte" della Chiesa?, si è chiesta da sola. "Una fede adulta vuole questo, non c'è il minimo intento d'astio, casomai desiderio di crescita e di conoscenza. Del resto, la stessa Chiesa ha formalmente domandato perdono per questo ed altri errori. Credete che si sia chiesto perdono per delle leggende? No di certo".
La "neo-scrittrice" montanara - cattolica impegnata in azioni di testimonianza di pace e solidarietà, in particolare nell'associazione "Rete Radiè Resch" - possiede in realtà un'antica vena letteraria. Questo primo libro è solo l'occasione che l'ha fatta venire a galla ("è venuto casualmente", dice infatti). E non ci riferiamo tanto e solo alla sua competente collaborazione a Tuttomontagna, noto periodico dell'Appennino reggiano, quanto ad una piccola curiosità - piccola ma molto rivelatrice - svelata da lei stessa. "Una mia poesia che risale a quando facevo la terza elementare era stata pubblicata su Famiglia Cristiana. Da allora ho avuto l'opportunità di rimanere in contatto con sacerdoti e vari uomini di cultura che, nel corso degli anni, hanno certamente contribuito molto alla mia formazione".
Applaudita Francesca Bianchi che ha letto con maestria alcuni brani del libro. Ha introdotto l'incontro, promosso dalla locale libreria "Mondadori", l'assessore castelnovese Nuccia Mola.
Il ricavato della vendita (prezzo euro 13,50, edito dalla tarantina Chimienti; da gennaio sarà distribuito in tutta Italia) sarà in parte devoluto a "Peacelink".