All'interno dei festeggiamenti per il 20° compleanno di Radionova, il 20 ottobre scorso, nel giorno preciso della ricorrenza, si è voluto radunare tutti i collaboratori attuali e passati. Alla cena, già segnalata a suo tempo su questo sito, erano presenti quasi un centinaio di persone, collaboratori vecchi e nuovi, di tutte le età, che in qualche modo hanno apportato nel corso di questi 20 anni un contributo alla vita della radio. Ma gli inviti per tutti quanti hanno partecipato a questa avventura erano in numero ancora superiore (quasi il triplo!), segno che Radionova anche solo attraverso il volontariato dei collaboratori ha saputo tener fede alla definizione di uno storico jingle trasmesso sui 94,350 Mhz, di una "radio che unisce la Montagna".
Quel sabato del 20 ottobre 1984, quando ebbero inizio le prime trasmissioni alla presenza dell'allora vescovo ausiliare di Reggio Emilia-Guastalla Mons. Camillo Ruini, don Gianni Manfredini e Paolo Lazzaro Capanni erano lì, ad inaugurare l'inizio dell'attività che da tempo stavano progettando. Il primo come ideatore e anima del progetto, l'altro come prima colonna portante nel condurre l'attività. Sono loro quelli che possono essere definiti i fondatori di una radio, iniziata con mezzi di fortuna, da veri pionieri.
E naturalmente don Gianni e Paolo non potevano mancare il 20 ottobre 2004, a festeggiare e rivivere quei momenti. Potete scaricare e ascoltare le interviste rilasciate per l'occasione.
Intervista a don Gianni Manfredini (4' 10'' - formato mp3, 1,88 MB)
Intervista a Paolo Lazzaro Capanni (5' 05'' - formato mp3, 1,82 MB)
Don Gianni Manfredini ci parla delle aspettative nutrite ai tempi della fondazione, entrare nelle famiglie, coinvolgere gli adolescenti e fornire alla Montagna uno strumento di unità; e consiglia ai collaboratori attuali la lettura dell'intervento dei vescovi italiani sull'uso dei mezzi di comunicazione.
Paolo Capanni ci racconta le esperienze radiofoniche precedenti alla nascita di Radionova, di fondamentale importanza per gettare le basi per una radio stabile, e sottolinea il ruolo rivestito dall'emittente, come servizio alla comunità e punto di incontro per i giovani. Confrontando le attrezzature di allora e quelle attuali, invita infine ad una riflessione sull'integrazione del volontariato a una certa professionalità, come strategia per consolidare in futuro l'attività della radio.
