A poche ore dalla elezione la nuova Presidente della Comunità Montana Leana Pignedoli e la nuova Giunta comunitaria hanno dovuto subito impegnarsi in una riunione importante che ha visto la presenza degli enti locali, delle associazioni dell’agricoltura, del commercio, dell’artigianato e dell’industria, dei consorzi di bonifica, di AGAC e ENEL, dell centrali cooperative.
Si è trattato della prima tappa per l’attuazione di quella “intesa istituzionale” prevista dalla legge regionale per la montagna (L.R. 2/2004) che rappresenta una delle novità importanti della metodologia di programmazione dello sviluppo sul territorio montano.
Ad illustrare questa novità la dott.ssa Marina Cremaschi, dirigente della Regione, che ha introdotto la partecipata riunione nella Sala del Consiglio Comunale di Castelnovo ne’ Monti, accanto a Leana Pignedoli e a Sonia Masini che aveva provveduto a questa prima convocazione per passare poi la mano alla Comunità Montana che, in tutta questa operazione è il punto di riferimento operativo e che ha la responsabilità di tutto.
Compito non facile, quello che dovrà affrontare l’ente comunitario, se si pensa che entro la fine dell’anno l’intesa dovrà essere definita e sottoscritta da tutti gli attori interessati del pubblico e del privato per poi essere trasmessa alla Regione che dovrà finanziare, in parte, le iniziative previste utilizzando, come disposto dalla L.R. 2/2004, almeno il 2% delle spese per investimenti del bilancio regionale.
Era presente anche l’ERVET che, col dr. Sandro Testoni, ha esposto una serie di dati e di valutazioni sulla situazione socio economica della Comunità Montana dell’Appennino Reggiano, con una lettura dei dati censuari del 2001 e di altre fonti specializzate, cercando di individuarne i punti di forza e di debolezza. Da questo quadro, in parte anche contestato dai successivi interventi dei presenti, emerge una Comunità Montana che gode complessivamente di buona salute pur non eccellendo, se paragonata alle altre zone montane della Regione, in nessun parametro e ponendosi quindi in una posizione intermedia in quasi tutti gli elementi considerati.
Il dr. Giovanni Teneggi, vice direttore provinciale e responsabile di zona di UnionCoop, ha illustrato un documento sullo sviluppo locale dell’Appennino Reggiano che è il risultato del lavoro del Tavolo delle Associazioni di Impresa della provincia di Reggio Emilia – Gruppo di Lavoro per la Montagna. Sono undici le associazioni che dal maggio scorso hanno lavorato a questo documento che parte da due considerazioni fondamentali: che occorre “considerare la nostra montagna una risorsa non solo per chi la abita e vi lavora, ma per l’intera provincia e l’intera regione” e che “occorre iniziare a considerare il permanere, risiedere, lavorare e intraprendere attività economiche in montagna come scelta individuale di utilità pubblica a favore di tutta la collettività ed iscrivere questo principio nelle politiche redistributive dello Stato e delle autonomie locali”.
Sono poi intervenuti Augusto Parisi, della CGIL, che ha annunciato la prossima presentazione di un documento comune dei sindacati sul tema montagna, il dr. Giorgio Grenzi, direttore Coldiretti provinciale, e Sonia Masini, Presidente della Provincia, che ha sottolineato l’importanza del “gioco di squadra” e della rinuncia ai campanilismi ed agli interessi localistici e settoriali per ottenere i risultati sperati anche in tempi di ristrettezze economiche come gli attuali.
Dopo gli interventi di Francesco Zambonini per la Confederazione Agricoltori e di Claudio Bucci e Aronne Ruffini per i due Consorzi di bonifica operanti in montagna, che hanno evidenziato la necessità della manutenzione del territorio che è la vera ricchezza dei montanari, di Gianluca Marconi, di Paolo Bargiacchi e di Davide Dazzi, la Presidente Leana Pignedoli ha concluso proponendo i tempi delle prossime riunioni necessarie per arrivare, prima di Natale, alla sottoscrizione dell'intesa e chiedendo a tutti di impegnarsi per elaborare idee e proposte utili al lavoro comune.