"Per la prima volta l’Italia non trionfa alle Olimpiadi internazionali dei formaggi, eppure delle cinque medaglie italiane ben due sono dedicate al Parmigiano Reggiano", è il soddisfatto commento della spedizione emiliana reduce dalle ultimo concorso mondiale riservato ai formaggi di montagna, concluso domenica ad Appenzell, in Svizzera. Se il Parmigiano Reggiano del Caseificio "Santa Rita" di Serramazzoni (Modena) ha vinto l’oro, l’argento se l’è aggiudicata l’equipe mista reggiana e parmense composta dai caseifici di Bismantova (Castelnovo ne’ Monti), presieduta da Gian Battista Favali; Cavola (Toano), presieduta da Domenico Gariselli; Fiori (Vetto) di Pier Paolo Fiori; La Villa (Neviano degli Arduini) di Carlo e Roberto Carburi; Maro (Castelnovo Monti), presieduta da Mano Valentini; San Giorgio (Casina), presieduta da Marcello Chiesi; Selvapiana (Canossa), presieduta da Sergio Carapezzi.
La squadra italiana che si è aggiudicata l’argento è stata premiata con un gustosissimo campione prodotto dalla latteria cooperativa Casale di Bismantova, rappresentata da Gian Battista Favali – francesizzato dal comitato olimpico in "Gian Batist" – e realizzato due anni fa dal mastro casaro Danilo Rossi e dai suoi validi garzoni. Buon latte che premia il lavoro dei 12 soci conferenti e trasformato al cospetto della Pietra di Bismantova. Il concorso, aperto dal presidente della confederazione elvetica Joseph Deiss, ha visto in gara 430 formaggi di tutto il mondo, oltre ai temibili svizzeri e francesi provenienti anche da Messico, Giappone ed Etiopia. "Per il terzo anno consecutivo rappresentiamo l’Italia nel medagliere olimpico – aggiungono i presidenti dei caseifici reggiani e parmensi. Ma soprattutto questa manifestazione ci rende ambasciatori del nostro tipico prodotto in tutto il mondo: al mercato olimpico, infatti, sono state 700 le persone che hanno comprato il Parmigiano Reggiano, mentre sono stati migliaia gli assaggi".
Gabriele Arlotti, coordinatore della spedizione realizzata in collaborazione col Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano – intervenuto alla consegna dei premi - e con le Comunità montane Parma Est e Appennino Reggiano, aggiunge: "Siamo stati catapultati in un paesaggio da favola, con vacche al pascolo a ridosso delle case. Ma ci siamo sentiti in un incubo quando la dogana svizzera ha messo a serio rischio mercato e concorso per eccessiva burocrazia. La miglior cosa che possiamo augurare agli svizzeri è di entrare in Europa. Ciò nonostante, abbiamo dimostrato cosa vuol dire produrre il 'Re dei formaggi': ad esempio giornalisti giapponesi e produttori del Gruyère francese hanno voluto sapere tutto sulle nostre modalità di marchiatura e stagionatura".
"Un formaggio, il vostro, che ha tutti i connotati per far incetta di medaglie alle prossime Olimpiadi a Verona" ha commentato Gerardo Beneiton, presidente di Caseus Montanus, l’associazione internazionale per la valorizzazione dei formaggi di montagna ed organizzatrice dell’evento.