Il Comitato olimpico internazionale (Cio) e la dogana svizzera hanno posto a serio pericolo le probabilità di vittoria della spedizione azzurra alle “Olimpiadi internazionali dei formaggi di montagna”, in corso di svolgimento in Svizzera.
Come noto, infatti, nella regione dell’Appenzello della confederazione elvetica, è già iniziata la terza olimpiade interamente dedicata ai formaggi di montagna di tutto il mondo. Sono iscritti 400 campioni provenienti da oltre 50 paesi: oltre che dall’Europa, da Stati Uniti, Brasile, Giappone, Australia…
Punto di diamante della spedizione italiana è sicuramente il gruppo emiliano di sette caseifici produttori del Re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano, uniti per rafforzare le possibilità dell’oro. Da Reggio e Parma la settimana scorsa, infatti, hanno preso il via per la Svizzera le forme dei caseifici di Bismantova (Castelnovo ne’ Monti), presieduta da Gian Battista Favali; Cavola (Toano), presieduta da Domenico Gariselli; Fiori (Vetto) di Pier Paolo Fiori; La Villa (Neviano degli Arduini) di Carlo e Roberto Carburi; Maro (Castelnovo Monti), presieduta da Mano Valentini; San Giorgio (Casina), presieduta da Marcello Chiesi; Selvapiana (Canossa), presieduta da Sergio Carapezzi.
“Il primo inghippo è sorto proprio durante il viaggio di sola andata – racconta Gabriele Arlotti, coordinatore della ‘squadra’ italiana -: alla dogana hanno ‘arrestato’ i nostri formaggi per le immancabili questioni burocratiche. Si è perso un giorno imprevisto, quanto bastava per far saltare il tutto: ma il formaggio azzurro, o meglio, dal colore dell’oro, è arrivato ad Appenzell appena in tempo, complice un incredibile vortice di telefonate pressoché ovunque”.
E proprio quando i palati dei 100 giurati stanno per entrare in azione, ecco che l’agenzia Ansa riporta la notizia bomba: sollecitato dagli organizzatori di Torino 2006, il Cio ha diffidato Caseus Montanus – ente, non a scopo di lucro, organizzatore dell’evento - ad utilizzare la definizione 'Olimpiade o Olimpiadi', perché la cosa crea confusione. Una questione che risale già a due anni fa e alla quale, assistito dagli avvocati, il presidente di Caseus Montanus, Gerard Beneyton, ha risposto: “E’ una pretesa davvero singolare, visto che basta navigare in Internet per scoprire che vengono organizzate olimpiadi di tutto e in tutto il mondo, dalle olimpiadi di matematica a quelle di cucina o altre scurrili. Non vorrei che dietro a questa manovra ci fossero
pressioni di carattere politiche o dettate da invidie, pregiudizi e gelosie”.
Comunque sia “aspettiamo fiduciosi una medaglia azzurra ed emiliana” commentano Vincenzo Volpi e Giordano Bricoli, assessori all’agricoltura delle Comunità montane Appennino Reggiano e Parma Est, enti sostenitori della spedizione italiana. Intanto ad Appenzell, è già pronto il villaggio olimpico per il mercato dei formaggi: ci sarà anche lo stand emiliano, realizzato in collaborazione col Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano e i rispettivi comuni dei sette caseifici. Sabato notte da Reggio e Parma partirà un pullman di tifosi per assistere alle premiazioni, convinti che le Olimpiadi si terranno ugualmente: sulla questione è stato espressamente richiesto l’intervento dipanatore del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Noi montanari diciamo “Che Dio vlarmirtar!” (l’ho scritto bene?): avete fatto e dato tanto ai nostri ragazzi. GRAZIE!!!!!
(Lorena)