L’Appennino Centro Settentrionale italiano “entra” in Europa valorizzando la produzione tipica per eccellenza dei suoi boschi: il castagno. È la chiave di lettura del progetto di cooperazione interterritoriale per la valorizzazione della castanicoltura e la promozione dell’Appennino, attivato da 5 Gal italiani. Nei giorni scorsi è stato ratificato dalle Regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche.
Sono 400.000 gli euro di progetto che scaturiranno, tra il 2004 e il 2005, dagli impegni pubblici sottoscritti dai Gal “dell’Appennino Bolognese”, “Altra Romagna”, “Antico Frignano e Appennino Reggiano” (Modena e Reggio), “Monte Feltro Leader (Pesaro), “Piceno Leader” (Ascoli Piceno), “Start” (Firenze).
Di cosa si tratta? Emiro Endrighi, presidente del GAL “Antico Frignano e Appennino Reggiano”: “E’ un progetto ambizioso. Metteremo in atto, in un territorio che spazia dall’Appennino Tosco Emiliano a quello Marchigiano, azioni comuni a tutti e altre specifiche per i territori al fine di dare un sostanziale impulso al recupero e alla valorizzazione complessiva del castagno e di ciò che è a esso collegato. Si interverrà per il miglioramento della qualità nella produzione, per la valorizzazione ed il potenziamento della commercializzazione, per la definizione di strategie di marketing territoriale. Ma anche per la valorizzazione del castagneto a fini turistici creando anche itinerari naturalistici ed enogastronomici in collaborazione con tour operator”.
LE AZIONI COMUNI ALLE 5 AGENZIE DI SVILUPPO
Tra le azioni comuni ai 5 Gal, indagini per il miglioramento qualitativo e per la commercializzazione, un vademecum divulgativo sulle tecniche produttive, le buone pratiche agricole e le tradizioni locali. A ciò si affianca il sostegno alla costituzione di un’organizzazione interprofessionale dei produttori. I risultati prodotti saranno presentati in un convegno al termine del progetto.
LE MOTIVAZIONI
Perché puntare proprio sul castagno e per di più coinvolgendo territori di tre regioni?
“Valorizzare il mondo legato al castagno - risponde il presidente Endrighi – significa intervenire su una delle produzioni agricole più tradizionali dei territori rurali appenninici, ma quasi ovunque trascurata se non del tutto abbandonata. Oggi, invece, c’è una nuova sensibilità dei cittadini, sia verso il prodotto, tipico e naturale, sia verso l’ambiente e il territorio. Il castagneto può essere occasione di reddito, come attività integrativa agricola o turistica, ma pure strumento di manutenzione del territorio. Per far questo occorrono azioni innovative e nuovi strumenti di intervento. L’agire su più territori significa mettere in rete le diverse esperienze, facendo sistema e sfruttando sinergie. Pure sul singolo territorio è necessario fare sistema: noi abbiamo coinvolto e stiamo coinvolgendo tutti gli operatori privati e pubblici affinché il ‘Progetto castagno’ sia veramente un’occasione di sviluppo economico, ambientale e culturale”.
LE AZIONI SPECIFICHE SU REGGIO EMILIA
Significativa è la scelta del Gal “Antico Frignano e Appennino Reggiano” che metterà a disposizione risorse per la realizzazione di aree castanili per un totale di 20 particelle di almeno 1 ettaro: dovranno essere attrezzate per il tempo libero e la fruizione turistico didattica, attraverso l’allestimento di aree picnic. Ad esse faranno riferimento i pacchetti turistici approntati dai tour operator, mirati in particolare alle scuole. Con un’altra azione saranno valorizzati i marchi del Marrone di Zocca e del Frignano e del Consorzio Castanicoltori di Reggio al fine di migliorare la presenza sui mercati.
Particolarmente importante è l’intervento per l’introduzione di nuove tecnologie per la raccolta delle castagne in modo da renderla meno onerosa, così com’è importante il sostengo all’organizzazione di nuove forme di ritiro del prodotto e il conferimento alle centrali di lavorazione e commercializzazione attivate in forma consortile.
Nelle prossime settimane saranno avviate le diverse azioni e saranno pubblicati i bandi.