Giuseppino Benedetti, castelnovese, in un componimento che ha fatto pervenire alla nostra redazione, e che volentieri pubblichiamo, scrive su Castelnovo ne’ Monti.
Altri contributi saranno ovviamente ben accetti.
“Cittadina amena ed accogliente, vista da un natio “LA OVE IL BEL SI’ SUONA”.
Mi appare come una gemma incastonata fra tre colli ombrosi ricchi di conifere panacee olezzanti d’incensi e verbena.
Dalla sommità di un colle ti vedo radiosa, desiosa, adorna, e vestita di bianco come la sposa il giorno delle nozze.
La cittadina illuminata vista di notte dalle alture che la circondano, mi offre uno spettacolo quasi surreale, la vedo come un’immensa bacinella ove stagna costantemente un pulviscolo argenteo.
Serafica vision che nel cor mi infonde.
Anche i monti che le fanno corona sono paghi di tanta magnificenza.
Poi invocando Pan dio dei boschi e dei monti, cantano tutti insieme l’inno Silvarum, l’inno della gloria l’inno dell’amore”.
Castelnovo ne’ Monti, 12.X.2004