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Convegno Internazionale di Studi sulla Deportazione

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Si è svolto il 9 ottobre, presso il teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti, il "Convegno Internazionale di Studi sulla Deportazione", in occasione dell'anniversario del rastrellamento di molti uomini della montagna reggiana presso il teatro stesso, il 10 ottobre 1944.
Alla presenza di ex-deportati, delle loro famiglie, dei rappresentanti dell'associazione belga Reimahg di Kahla, degli studenti e delle autorità locali, sono state rievocate storie di catture, prigionie, esecuzioni, tratte dai diari dei deportati locali, a cui ha fatto seguito la presentazione dei "Quaderni storici sarzanesi", rivista aperta al dialogo e al dibattito, che, dopo 10 anni di silenzio, torna a raccontare fatti e testimonianze dell'epoca.
A seguire, la presentazione del lavoro svolto dagli studenti dell'Istituto Motti di Castelnovo ne' Monti: un filmato che ricostruisce le vicende e le emozioni di quei giorni dell'ottobre '44, grazie alle interviste ai familiari di coloro che furono attirati al teatro con l'inganno (l'apposizione di un timbro sulla carta di identità che consentisse di circolare liberamente), e poi portati via. Molti degli uomini catturati a teatro furono deportati al campo di lavoro coatto di Kahla, in Germania, dove morirono.
Presente anche una rappresentanza dell'associazione belga Reimahg di Kahla, fondata nel 2003, con l'obiettivo di rintracciare tutti i nomi delle vittime del campo e di costruire un sacrario in loro onore, oltre a organizzare incontri internazionali di ex-lavoratori forzati. Una rappresentante della Fondazione ed il Sergente Maggiore Patrick Brion, rappresentante del Belgio, hanno portato una descrizione dettagliata del campo, scavato all'interno di una montagna, e dell'obiettivo imposto dai tedeschi alle migliaia di deportati, soprattutto italiani, belgi, russi, polacchi lì prigionieri: costruire 1200 aerei a reazione al mese (ne furono completati solo 27).
Infine, il filmato della commemorazione dei caduti italiani, svoltasi l'anno scorso a Kahla, insieme agli studenti ed alle autorità di Castelnovo.
Ha chiuso la mattinata la testimonianza di Memo Zanni, che ha anche fatto riferimento alla vicenda dell'indennizzo tedesco per i lavoratori forzati, spesso negato ai deportati che ne fanno richiesta.
Il tutto, come ha più volte ripetuto Brion, "per non dimenticare che si tratta di persone, non di cifre o eventi, e come segno della riconciliazione fra passato e presente".