Home Cronaca Parmigiano-Reggiano “di montagna”, maggior guadagno

Parmigiano-Reggiano “di montagna”, maggior guadagno

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Un marchio che per il Parmigiano-Reggiano di montagna è capace di far riconoscere dal consumatore 1,5 euro di valore in più al chilo, un turismo basato sui borghi che si organizzano in comunità ospitanti ed il rafforzamento della programmazione integrata per lo sviluppo dell’Appennino”. Sono i nuovi elementi di discussione portati dal presidente del GAL "Antico Frignano e Appennino Reggiano", Emiro Endrighi, al convegno sulla cooperazione svoltosi nell’ambito della Fiera di San Michele di Castelnovo Monti.
"Ora abbiamo i dati – ha spiegato Endrighi – le latterie che hanno adottato il marchio 'qualità di montagna' hanno visto pagato il loro prodotto dal consumatore 1,5 euro in più rispetto alla media del prezzo al dettaglio. Da qui bisogna partire per organizzare una commercializzazione veramente in grado di valorizzare il prodotto principe della montagna e creare reddito per i produttori".
E di fronte ai dati, poco esaltanti, sul turismo in Appennino il presidente Endrighi ha espresso la posizione del GAL: "Vogliamo dare impulso alla politica di sviluppo del territorio creando un’offerta diversa che, per essere tale, deve individuare i segmenti del mercato turistico cui rivolgersi ed organizzarsi per offrire non solo le risorse del territorio ma anche servizi di accoglienza e di coinvolgimento all’altezza delle attese dei turisti di oggi. Senza un’impostazione strategica ed organizzativa di qualità è difficile essere vincenti. Le risorse del GAL sono indirizzate soprattutto a sostenere la nuova progettazione, la crescita imprenditoriale e la capacità di attivare proposte turistiche specifiche altamente qualificate e qualificanti. Il progetto del turismo di comunità locale ne è un esempio ma non sarà il solo. E’ il piccolo borgo che si organizza per un’accoglienza adeguata con ricettività specifica, laboratori ed aziende aperti ai turisti, escursionismo guidato, animazione ed educazione al territorio dove tutto è sviluppato dalla comunità di quel borgo".
"Esprimo il mio vivo apprezzamento – ha concluso Endrighi – per la proposta della Commissione UE di mantenere la programmazione Leader (quella che stiamo gestendo come GAL), come asse fondamentale dentro il prossimo Piano di Sviluppo Rurale. E’ la conferma a livello europeo, ma ampiamente condivisa e rafforzata dal governo italiano, che l’attività di agenzia di sviluppo, svolta dai GAL, è indispensabile per i territorio rurali. L’inserimento dell’Asse Leader nel Piano di Sviluppo Rurale che, bisogna ricordare, sarà l’unico programma comunitario di intervento per il nostro Appennino dopo il 2006, è la conferma ulteriore della necessità di operare in modo integrato a partire da una programmazione costruita con i soggetti interessati dove gli aspetti immateriali – cultura d’impresa, organizzazione, competenze, innovazione mirata, marketing – saranno sempre più determinanti per rendere competitive e vincenti le aziende e l’intero sistema dell’Appennino". Per il GAL il prossimo appuntamento è per novembre quando, sulla base delle indicazioni dei gruppi di lavoro, si svolgerà una conferenza di programmazione sulle strategie di sviluppo dei prossimi anni che vedrà coinvolti tutti i soci del GAL, le amministrazioni locali, le associazioni di categoria e tutti i soggetti interessati".