"Nell’arco di pochi mesi si sono verificati sul territorio della scrivente Comunità Montana ben quattro incidenti mortali in agricoltura, causati dal ribaltamento di trattrici agricole, e queste autentiche tragedie hanno suscitato profondo sconcerto in tutta la cittadinanza".
Così comincia la lettera inviata al ministro Gianni Alemanno, ai Presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, ad alcuni parlamentari locali, nonchè ad una serie di altri destinatari istituzionali.
"Tali tragedie hanno rappresentano la punta di un fenomeno che in questi anni ha purtroppo costantemente interessato la nostra montagna dove, per altro verso fortunatamente, è ancora presente una ricca e vitale attività agricola, dovuta essenzialmente al Parmigiano-Reggiano, con un territorio intensamente coltivato e la presenza di prati avvicendati e naturali che ne fanno uno dei paesaggi agrari più belli ed interessanti d’Italia".
E ancora, dopo aver sottolineato che "la maggior parte degli incidenti mortali è certamente imputabile alla vetustà di una parte del parco macchine presente, con conseguente mancanza di adeguati sistemi di frenatura e antiribaltamento", Paolo Bargiacchi e Vincenzo Volpi, assessore all'agricoltura, affermano: "Pertanto, dopo l’ultimo caso, vivo interesse ha suscitato la presa di posizione di Angelo Nazzari, già direttore della Coldiretti di Reggio Emilia ed attuale direttore del Consorzio Agrario locale, che, da buon conoscitore della nostra realtà territoriale ha giustamente proposto, in una recente intervista, l’urgente necessità, da parte delle istituzioni locali e delle associazioni di categoria, di chiedere al Governo e al Parlamento un nuovo provvedimento di “rottamazione” delle trattrici da inserire nella prossima legge finanziaria, semmai da riservare in via prioritaria alle zone montane e collinari del Paese se le risorse finanziarie disponibili non ne consentiranno l’estendimento all’intero territorio nazionale".
Concludendo: "Sottoscriviamo pienamente, e facciamo nostra, la proposta avanzata, giacché la sostituzione dei macchinari più obsoleti è sicuramente il principale strumento per far diminuire la tragica mortalità presente nel settore in montagna. Nel merito, riteniamo che dovranno essere ricomprese nel provvedimento anche le aziende part-time e condotte da pensionati (dato che anch’esse concorrono in maniera significativa alla attività agricola dell’area ed in particolare alla produzione di foraggio poi ceduto alle aziende zootecniche), poiché nella maggior parte dei casi le vecchie trattrici, e di conseguenza gli incidenti mortali, sono riconducibili a tali tipologie di aziende".