E’ stata una giornata di festa alle Fonti di Poiano. Baciata da un cielo limpido. Sono stati inaugurati sabato mattina, 29 maggio, i 6 km. della travagliatissima Gatta-Pianello. Erano presenti un buon numero di cittadini, desiderosi di dimostrare il loro apprezzamento per la realizzazione. I lavori sono durati sei mesi, concludendosi nei tempi previsti.
Non si contavano gli amministratori di diversi comuni della montagna e dell’Amministrazione provinciale, con in testa il suo presidente, Roberto Ruini, che ha fatto il rituale taglio del nastro (don Vandelli ha benedetto) e al quale il sindaco di Villa Minozzo, Felicino Magnani, attribuisce gran parte del merito di quest’opera.
Ha detto Magnani: “Abbiamo percorso con gioia i 3 km. da Gatta a qui. Si tratta di un’opera che valorizza le bellezze ambientali. Sono commosso”.
L’ing. Capuano, dei servizi tecnici della Provincia, ha affermato che la pista verrà prossimamente ulteriormente migliorata e stabilizzata. Ha detto inoltre che la quota a cui essa giace ha un margine di un metro sul livello delle piene ricorrenti su un periodo venticinquennale; con ciò intendendo tranquillizzare l'uditorio circa la sicurezza idraulica.
Poi il Comitato Alta Val Secchia. Era la sua grande giornata. E con ragione. Si è espresso per bocca di Claudio Silvestri, il quale, tra serio e faceto, ha consegnato una targa ciascuno a Magnani e Ruini, quali maggiori attori cui si deve la concretizzazione del sospirato tronco stradale. Non foss’altro che per gli esposti-denuncia che essi hanno collezionato da parte degli oppositori. Ha detto semplicemente Silvestri che “il lavoro compiuto si commenta da sé, i fatti parlano”.
Il Comitato festeggia, sì. Però mette subito le mani avanti, chiedendo con forza la prosecuzione della fondovalle fino a Cinquecerri-Ligonchio. E poi su su … è chiara l’intenzione complessiva di cercare uno sfogo al mare tramite traforo transappeninico. Eloquente, in questo senso, un cartello che riporta le futuribili indicazioni stradali per Ligonchio, Collagna, stazioni sciistiche, autostrada Genova-Livorno.
Ma in mezzo a tanti lazzi, applausi e sorrisi (erano presenti tanti anche aspiranti prossimi amministratori, tra cui abbiamo notato Gian Luca Marconi, Sonia Masini, Michele Lombardi, Alessandro Govi, ecc.) ad un certo punto s’avanza uno sparuto corteo di dissidenti, composto tra gli altri da esponenti Verdi e di Rifondazione Comunista. Si celebra un simbolico funerale. Alcuni reggono una bara, dove giace l’ambiente, deturpato da un’opera che, a loro dire, il fiume si rimangerà. Un cartello recita: “Siate… parchi”. C’è, al loro contatto con la folla, qualche scambio vivace. Dice uno del Comitato: “Dovreste vergognarvi!”. Un altro, dall’altra sponda, gli ribatte subito: “C’è libertà di esprimere le idee…”. La cosa finisce lì. Sono presenti in forze Carabinieri, Polizia, Forestale e Municipale. Ai contestatori poi viene offerto gnocco fritto, perchè non è giornata che possa venire offuscata.
Avviciniamo Bruno Bianchi, esponente di Rc. Dice: “Penso che sia la statale 63 la via maestra da privilegiare per l’accesso alla montagna, quella su cui investire. Io sono di Cinquecerri, però ritengo lo stesso sbagliato questo intervento”.
Ma a lei non farebbe comodo un prolungamento fino al suo paese?
“Non nego che il pendolarismo sia un fenomeno da combattere. Ma si tratta di priorità. Per me viene prima il discorso del rispetto ambientale. A qualche cittadino certo questa strada sarà utile, però contesto il rapporto costo/benefici: non è adeguato. Penso che si tratti di sperpero dei denari pubblici. E poi è tutto il modello di sviluppo che non va”.
Benedetto Valdesalici, noto psichiatra che risiede a Poiano, taglia corto: “Questa strada non serve a niente”.
Poco più in c’è l’assessore provinciale Guido Giannetto (Pdci). “Ma questa strada proseguirà?”, chiediamo. La risposta è prudente, ma la breve dichiarazione ("Mi considero un fondavallista”) qualcosa dice.
Infine una battuta da parte del Maggiore dei Carabinieri Vittorio Massi, che, sollecitato, dice: “Credo che su questa strada ci sarà da vigilare”. Il riferimento è al fatto che si tratta di un tratto ampio e rettilineo, dove gli “appassionati” delle alte velocità potrebbero scatenarsi. “Ma per il momento pensiamo ad oggi”, aggiunge.
Ed oggi, appunto, si festeggia.
Ma crediamo sia facile prevedere altre battaglie che avranno come teatro la splendida Valle dei Gessi triassici.