Nei giorni scorsi al Teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti è stato presentato l'interessante testo (sessanta pagine in tutto) che già dal sottotitolo spiega di che si tratta: "Storie di donne nella montagna reggiana".
Si tratta di un progetto portato avanti dal coordinamento donne pensionate della Cgil reggiana, con la collaborazione dell'Amministrazione Comunale di Castelnovo ne' Monti, e nasce - come si legge nell'introduzione del testo - "da un duplice bisogno: la volontà della componente femminile del Sindacato Pensionati di interagire direttamente nella costruzione di un progetto sulla memoria in quanto soggetto attivo, con specificità proprie; il bisogno della scuola di avere materiali di riflessione didattica immediatamente spendibili nella formazione della coscienza storica dei giovanissimi (storie di vita, riproposizione di percorsi e memorie formative delle generazioni più anziane, luoghi fisici da riscoprire nel lungo racconto tra le generazioni, eccetera". In tal modo "il progetto è nato per lavorare sulla storia e sulla memoria delle donne del '900, nell'ambito della montagna reggiana, attraverso la costituzione di una sorta di 'laboratorio sociale per lo scambio intergenerazionale sul territorio', a partire da un gruppo di lavoro misto tra insegnanti, studenti, genitori e tutor pensionate".
La raccolta delle testimonianze, snodatasi per tre anni, è stata curata da ragazzini delle medie, i quali hanno poi aggiunto anche "del proprio" nella rielaborazione del materiale.
Del gruppo di lavoro hanno fatto parte (loro stesse si presentano senza indicare il cognome): Candida, Monica, Mirca, Sandra, Giacomina, Dimma, Lorena, Maria Nella, Anna Maria, Mina.
Alla presenza di un buon pubblico, diversi oratori sul palco hanno spiegato l'iniziativa. Giuliano Maioli, assessore castelnovese alla scuola, sottolineando la qualità intrinseca del progetto ha affermato l'importanza della "memoria", senza la quale non c'è futuro.
Si tratta di un altro benvenuto tassello che si aggiunge al mosaico, ancora troppo sguarnito, degli studi di scoperta, riscoperta, valorizzazione del e sul territorio montano e del suo patrimonio in senso lato.
Ancor più, come in questo caso, quando si tratta salvare e fissare testimonianze orali destinate altrimenti a perdersi definitivamente.
Infine una curiosità. Si nota nelle ultimissime righe del testo, nella pagina dei ringraziamenti: rivolti, tra gli altri, "alle Amministrazioni dei comuni di Rubiera e di Castelnovo-Felina per averci messo a disposizione i loro testi". E' la prima volta che capita di veder comparire nell'intestazione comunale, accanto al nome del capoluogo, anche il nome della maggiore frazione. Svista o che altro?