Esce per i tipi di Guanda "Storia proibita dell'America" di Dario Fo e in copertina anche il nome di una delle nostre redattrici più attive: Doris Corsini, alla quale vanno le più affettuose congratulazioni di Redacon tutta.
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I film di Hollywood raccontano le vicende degli indiani sconfitti. Ma ignorano la storia dell'unica tribù che non si arrese mai: i Seminole, una società matriarcale e pacifica, nemica della schiavitù, con protagonisti indimenticabili.
Come John Horse, un nero scatenato capace di truffare i bianchi e di conquistare alla causa del suo popolo gli schiavi delle piantagioni facendo comizi-spettacolo.
O come Mae Tiger, condottiera meticcia che organizzerà una decisa ed energica azione culturale.
O James Billie, veterano seminole del Vietnam che dovrà affrontare, al ritorno in patria, il nemico più insidioso, la droga, e per difendere la sua gente sbaraglierà le truppe del narcotraffico.
Un'incredibile storia di resistenza umana e comunitaria lunga secoli, dai primi insediamenti in Florida allo sbarco dei conquistadores spagnoli, alle battaglie contro le truppe inglesi e poi statunitensi, scritta come un romanzo da un grande ribelle del nostro tempo.
Fra i collaboratori a "La storia proibita dell'America" (ed. Guanda, collana: Narratori della Fenice ), che sarà nelle librerie da oggi, la toanese Doris Corsini che da alcuni anni è nel collettivo di scrittura della famiglia Fo.
Il progetto della Libera Università di Alcatraz, con Dario e Jacopo Fo, ha visto la partecipazione di Daniela Baldacchino (Viterbo), Dorina Battaglino (Foggia), Massimo Capotorto (Bergamo), Vania Di Febo (Fiumicino), Davide Staunovo Polacco (Imperia), Claudia Rordorf (Milano), Daniela Trenti (Madrid) e Doris Corsini (Toano, Reggio Emilia) che da cinque anni è anche la coordinatrice del gruppo.
Il libro ha richiesto anni di ricerche, un viaggio in Florida e una settimana di discussione, musica e teatro ad Alcatraz (Gubbio, Perugia) con laboratori di fumetti, teatro, musica e scrittura, con la partecipazione di Dario Fo e Franca Rame, Mario Pirovano e Paolo Rossi che hanno messo in scena la rappresentazione di alcuni racconti tratti dal testo.
I Modena City Ramblers, i Sud Sound System, Tony Esposito, Imad Zebala, e Sergio Lacone hanno tratto spunto per alcuni brani musicali.
Il progetto prevede la stesura di dieci libri che raccontano la storia di popoli che non si sono mai arresi, o che si sono ribellati alla condizione di schiavitù.
Da due anni sono iniziate le ricerche storiche del prossimo lavoro che racconterà dei Calunga o Kalunga, discendenti di schiavi fuggiti dalle miniere d'oro del Brasile centrale, organizzati in comunità autosufficienti e che hanno vissuto più di duecento anni isolati in aree remote vicino Chapada dos Veadeiros, nello stato attuale di Goias.
A questo progetto si sono uniti, al primo gruppo di lavoro, altri collaboratori sparsi fra Italia ed estero.
Il volume è sin d'ora disponibile presso le migliori librerie e on line.
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Dario Fo è nato il 24 marzo del 1926 a Sangiano, in provincia di Varese. La sua era una famiglia antifascista, suo padre era tranviere e sua madre contadina. Da giovane si trasferisce a Milano, dove studia presso l’Accademia di belle arti di Brera e poi Architettura presso il Politecnico di Milano, che lascerà prima di conseguire la laurea. Durante la guerra si arruola, ancora giovanissimo, nell’esercito fascista.
Terminata la guerra, inizia a dedicarsi alla recitazione. Dal 1950 lavora per la RAI in qualità di attore e autore di testi satirici. Nel 1952 scrive i monologhi radiofonici del “Poer nano”, che dopo essere stati mandati in onda vengono anche rappresentati al teatro Odeon di Milano.
Nel 1954 sposa la collega e attrice Franca Rame. Da Milano la coppia si trasferisce a Roma, dove nel 1955 nasce il figlio Jacopo. Intanto Dario Fo lavora come soggettista per il cinema.
Nel 1959 crea con la moglie un gruppo teatrale. Si dedica anche alla televisione, scrivendo per il programma “Canzonissima”.
Nel 1963 torna a dedicarsi al teatro, costituendo sempre con Franca Rame il gruppo Nuova Scena, con l’obiettivo di creare un teatro alternativo e popolare.
Nel 1969 fonda il Collettivo Teatrale la Comune con il quale nel 1974 occupa a Milano la Palazzina Liberty. L’opera più famosa di Dario Fo, “Mistero Buffo” è del 1970. A questa ne seguono molte altre.
Nel 1977 torna a lavorare per la televisione, sempre con la stesso spirito e con la stessa passione per la satira.
Grazie al suo impegno costante nel campo del teatro e della letteratura, Dario Fo nel 1997 ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura, "per avere emulato i giullari del Medio Evo, flagellando l'autorità e sostenendo la dignità degli oppressi”.
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Bellissimo progetto e complimenti a Doris!
(Lucia Manicardi)
Congratulazioni vivissime, Doris, attendo con trepidazione di leggere questa storia obliata e rinata anche grazie al tuo contributo. Ovviamente su copia autografata da te!
(Cristina)
Attiva e dinamica come sempre. Congratulazioni per la partecipazione a questo bellissimo progetto… Poi mi spiegherai di quante ore è composta la tua giornata! A presto. Lo sai che a breve abbiamo una scadenza… Coglieremo quell’occasione per festeggiarti tutti insieme.
(Paola Manini)
Doris Doro. Brava!
(Gabriele A.)